Schettino: «Ho salvato vite»

A Grosseto l'udienza preliminare sul disastro del Giglio. Il 13 gennaio morirono 23 persone per un "inchino"

Schettino: «Ho salvato vite»
GROSSETO. IL NAUFRAGIO DEL CONCORDIA. Nell'incidente con "inchino" all'isola del Giglio, avvenjuto il 13 gennaio scorso, morirono 23 persone. Oltre all'ex comandante del Concordia sono indagate 9 persone, tra ufficiali e dipendenti della Costa Crociere. Schettino per la prima volta ha partecipato all'udienza, tenuta a Grosseto, per l'incidente probatorio. Il comandate campano, principale imputato del disatro, per evitare giornalisti e fotografi, è entrato da un ingresso secondario al Teatro Moderno. Troppi, infatti, i 125 avvocati in rappresentanza delle parti offese oltre a giudici, testimoni periti ed imputati per le aule del tribunale di Grosseto. I numerosi giornalisti accorsi non hanno potuto seguire l'udienza dal vivo e sono quindi rimasti fuori del teatro. 
L'UDIENZA PRELIMINARE. E' stata esaminata la falla che si era aperta sul fianco sinistro del Concordia. I periti nominati dal Gip, che hanno dovuto decodificare i dati contenuti nella scatola nera, hanno illustrato i risultati delle loro perizie. Durante l'udienza il comandante Schettino avrebbe, detto ad una coppia di sopravvissuti, una frase inquietante. «Non ce la dovete avere con me, perché io, con la mia manovra, ho salvato la vita a voi e a tantissimi passeggeri». Capitolo risarcimenti: due passeggeri su 3 si sono accontentati di un risarcimento di 14.000 Euro. «La nave naufragata sarà rimossa entro la primavera del 2013» è quanto ha dichiarato  l'Amministratore delegato della ditta incaricata della rimozione del relitto. Foto: Rvongher Wikipedia
Maria Manzo