Salviamo "Report" ed il diritto all'informazione libera

La camera approva Ddl su reato di diffamazione: niente carcere per i giornalisti ma resta nodo querele temerarie

Salviamo "Report" ed il diritto all'informazione libera

"Salviamo Report e il diritto di informare", è la petizione che nei mesi scorsi avete firmato all'indomani della querela milionaria dell'Eni (25 milioni di euro) nei confronti della trasmissione di Milena Gabanelli.

Nella petizione Change.org chiedeva che il nuovo Parlamento mettesse mano ad una revisione della materia che prevedesse una sostanziosa penalità nei confronti di chi utilizza strumentalmente questo tipo di richieste, condannando il querelante, in caso di sconfitta in sede giudiziaria, al pagamento del medesimo importo. O quanto meno ad una cifra molto consistente affinché il "temerario querelante" desistesse dal denunciare chi vuole semplicemente esercitare il sacrosanto diritto di cronaca.

Ieri la Camera ha approvato il testo di Legge sulla diffamazione a mezzo stampa. Un passo avanti ma ancora molto insufficiente. 

Nel testo, per la prima volta, rientrano le querele temerarie. E già questa è una mezza vittoria. Tuttavia secondo il testo il querelante può essere condannato al pagamento di una somma da mille a 10mila euro in favore delle casse delle ammende. Una cifra inadeguata che non impedirà al querelante di utilizzare questo strumento per tentare di dissuadere il giornalista dal fare il suo lavoro. 

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