Regeni: striscione al Comune di Pescara per chiedere la verità

L'amministrazione Alessandrini raccoglie l'appello di Amnesty International e aderisce alla campagna per avere giustizia in memoria di Giulio

Regeni: striscione al Comune di Pescara per chiedere la verità

C'E' UNO STRISCIONE PER GIULIO. All'ingresso del municipio di Pescara e' stato posizionato uno striscione per chiedere verita' e giustizia sulla morte di Giulio Regeni. L'amministrazione comunale raccoglie cosi' l'appello della campagna nazionale di Amnesty International Italia e della famiglia e da' seguito alla mozione votata in Consiglio comunale lo scorso 25 febbraio e presentata dal consigliere Ivano Martelli (Sel).

E NON CALI IL SILENZIO SULLA MORTE DI REGENI. La citta' adriatica e' la seconda in Abruzzo ad aderire all'invito della sezione Abruzzo e Molise di Amnesty affinche' non cali il silenzio sulle circostanze del decesso di Regeni, il giovane ricercatore ucciso in Egitto lo scorso gennaio. Il materiale e' stato portato a Palazzo di Citta' dalla responsabile regionale di Amnesty, Valentina Covitti, accolta dal sindaco Marco Alessandrini, dall'assessore alla Cooperazione Internazionale Laura Di Pietro e dai consiglieri comunali Ivano Martelli e Daniela Santroni. Ieri lo striscione ha preso posto sulla facciata principale del Comune.

"Era inevitabile rispondere alla campagna e al legittimo diritto di notizie da parte della famiglia di Regeni - ha dichiarato Alessandrini - Don Tonino Bello diceva che 'accendere un fiammifero vale infinitamente di piu' che maledire l'oscurità'. Quella a cui abbiamo aperto le porte e' una piccola testimonianza di vicinanza, della citta' e di tutto il Comune di Pescara alla richiesta di verita' e giustizia che e' dovuta alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Giulio Regeni. Lo striscione è dunque quel fiammifero acceso che da oggi arde anche a Pescara, con la speranza umana e istituzionale, di riconsegnare alla famiglia una versione attendibile di cio' che e' successo al ricercatore".

Redazione Pescara