Referendum: sinistra spaccata a Lanciano sul Sì di Pupillo

Le critiche degli ambientalisti e l'affondo di CasaPound: il sindaco della città frentana, nonchè presidente della Provincia di Chieti, finisce nell'occhio del ciclone

Referendum: sinistra spaccata a Lanciano sul Sì di Pupillo

TUTTI CONTRO MARIO. Fa discutere la decisione del PD lancianese di supportare la linea del partito per il Sì al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre; netta la spaccatura tra la sinistra di governo e i movimenti legati agli ambientalisti e alle aree più radicali alleati di Mario Pupillo alle recenti elezioni comunali. Tutto parte da una domanda che in queste ore gli ambientalisti si sono posti: come mai il sindaco era al loro fianco nella difesa del territorio frentano (vedi Ombrina ed Elettrodotto Villanova-Gissi) e ora, invece, prende una posizione che di fatto è contraria?

LANCI. Sì, perchè "non si possono contrastare inceneritori, raffinerie e pozzi di petrolio per poi votare a favore di una "De forma" costituzionale che impedisce di fatto qualsiasi possibilità di opposizione degli Enti locali e dei cittadini a impianti così devastanti". Queste le parole di Alessandro Lanci di Nuovo Senso Civico, che per tale ragione aggiunge: "Sono più che certo che gli amministratori di Comuni e regioni, che in questi anni si sono battuti sinceramente e onestamente per la difesa dei propri territori, pur dichiarando pubblicamente di essere schierati per il Sì (solo per ubbidire e compiacere le oligarchie di cui sono servi) nel segreto della cabina elettorale voteranno No".

FERRANTE. Non manca il commento di Silvia Ferrante, attivista in prima linea nel contrastare l'elettrodotto Terna: "Mi sento usata, sindaco Mario Pupillo - ha affermato in una lettera aperta - Ho creduto che veramente fosse vicino alle lotte territoriali che hanno interessato tutta la Val di Sangro, compresa Lanciano. L'anno scorso sembrava che i processi dal basso fossero davvero di suo interesse. Vedere come ha usato tutti noi, che abbiamo lottato contro la petrolizzazione e Ombrina e contro l'elettrodotto Villanova-Gissi, durante la campagna elettorale fa male. Soprattutto perché non si intravedono reali azioni di proseguimento in difesa del territorio. Una marea di chiacchiere per poi andare a sostenere un governo che favorisce petrolizzazione e grandi opere. Evidentemente per la campagna elettorale va bene avere vicino comitati e cittadini, ma per un reale e concreto piano di gestione e tutela del territorio no".

CASAPOUND. L'affondo finale è di CasaPound Italia Lanciano: "Ancora una volta dobbiamo constatare che questa sinistra non riesce ad essere né... unita né, tantomeno, coerente -  spiega il movimento - Sicuramente per noi non è una sorpresa la netta spaccatura tra il PD e i suoi ex alleati: era più che prevedibile che, di fronte al primo ostacolo, una coalizione che si reggeva solamente grazie al collante degli spauracchi invocati in campagna elettorale (in particolare contro di noi), sarebbe miseramente naufragata nel mare delle incomprensioni, delle false promesse e dell'incoerenza".

"Non può non farci sorridere - prosegue la nota - il fatto che quegli stessi movimenti che fino a pochi mesi fa ci dipingevano comee il maggior pericolo per la democrazia in Europa e nel mondo, oggi siano sulle stesse identiche posizioni che noi portiamo avanti da quando, mesi fa, abbiamo valutato le ragioni del nostro No a questo prossimo referendum costituzionale. Ci chiediamo quanto potrà durare una maggioranza che non riesce a mettersi d'accordo nemmeno sull'agenda politica nazionale. Quanto costeranno alla città la schizofrenia politica e l'incapacità cronica delle sinistre di accordarsi sulle battaglie da intraprendere? Se queste sono le premesse, prevediamo un Pupillo bis molto molto breve".

Giuseppe Marfisi