Redditomentro elettorale

Contribuenti inferociti temono le "ire" del Fisco. Berlusconi guida la protesta: «Roba da polizia tributaria»

Redditomentro elettorale

IL REDDITOMETRO E LA CAMPAGNA ELETTORALE. Da quando il decreto sul redditometro è stato pubblicato il 4 gennaio, i contribuenti non hanno più pace e sono presi dalla paura di finire nella rete del fisco. Ciò che spaventa i più è la componente presuntiva che accerta il reddito presuntivamente basandosi non su elementi oggettivi, ma su dati statistici, tanto che la stessa Corte dei Conti invita ad "evitare uso disinvolto dei dati". L'altro aspetto che genera ansia è l'inversione dell'onere della prova che scatta quando il reddito dichiarato è inferiore del 20% rispetto a quello desunto dal fisco con il redditometro. 

IL CAVALIERE: "IL REDDITOMETRO E' ROBA DA STATO DI POLIZIA TRIBUTARIA". Aver pubblicato questo provvedimento a ridosso della campagna elettorale è stato un infortunio per il Professor Monti e Berlusconi ne ha subito approfittato per togliergli consensi. Per il Cavaliere il redditometro è "roba da stato di polizia tributaria, è un fisco che terrorizza gli italiani". La replica dell'ex premier, che accusa il colpo è "non credo che il redditometro  abbia un ruolo così importante, ma è una misura doverosa che ha introdotto il governo precedente". Ha ammesso anche: "il redditometro è una bomba a orologeria del precedente governo " e poi "io non l'avrei messo". La replica di Berlusconi è stata a dir poco feroce " Prima mette l'IMU e poi dice di toglierla" e poi "ha fatto il  redditometro e poi dice di non volerlo". Bersani, in aiuto a Monti, tenta di sdrammatizzare:per lui la questione del redditometro ha creato "un allarmismo ingiustificato", e così concepito "becca i pesci piccoli".

IL DECRETO SENZA PADRI. Benchè nessuno voglia assumersi la paternità del decreto che "stana gli evasori" e dell' IMU, non si può negare che la responsabilità originaria  di questi due strumenti sia da attribuire all'ex ministro Tremonti. E' anche vero che chi poi li ha concretamente resi operativi, Mario Monti, si è accorto in ritardo di essere incappato non  in una, ma in due bombe ad orologeria: IMU e REDDITOMETRO..

LE CONTROMISURE DEL PROFESSORE. Attilio Befera, dal 2008 insediato da Tremonti a capo della direzione generale dell' agenzia delle entrate, ed il suo vice sono intervenuti in soccorso dell'ex premier Molti, incalzato da B, che pur indicando nel centro-sinistra l'avversario da combattere, in realtà teme ancor di più la coalizione di centro. I due alti funzionari, intervenendo sulla materia pur non rinnegando la validità del provvedimento, lo hanno in qualche  modo depotenziato, annunciando che il fisco agirà con tolleranza e computerà una franchgia di 12.000 euro l'anno, in aggiunta alla tolleranza del 20% tra il reddito dichiarato e quello accertato. Per cercare di tranquillizzare i contribuenti, hanno anche affermato che il redditometro per ora non entrerà in vigore dal momento che manca una circolare esplicativa che possa consentirne l'applicazione in concreto e che non sarà pronta prima del prossimo ottobre.                                                                                                                                                                                                                                            

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