Razzi bastona "Il Centro" ed il suo direttore Tedeschini

Il senatore di Giuliano Teatino denuncia l'articolo detrattore "La sai l'ultima su Antonio Razzi?": «Crede di essere Crozza?»

Razzi bastona "Il Centro" ed il suo direttore Tedeschini

ANTONIO RAZZI REPLICA AL CENTRO PER L'ARTICOLO: "LA SAI L'ULTIMA SU RAZZI?". Per una volta, anche noi di Abruzzo Independent, ci sentiamo di difendere una persona che, suo malgrado, ogni settimana finisce sulla bocca dell'intero paese grazie alla magistrale interpretazione del comico Maurizio Crozza. Stiamo parlando del senatore di Giuliano Teatino Antonio Razzi e della "querelle" contro "Il Centro- Quotidiano d'Abruzzo", di proprietà della famiglia De Benedetti, tessera numero uno del Partito Democratico, al Governo per mesi con Silvio Berlusconi ed ora col Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, che per fortuna non riveste più quel ruolo dominante nell'informazione locale e neppure di guru dell'etica professionale. E', forse lui, l'uomo di "fatti lì cazzi tua" e del "vitalizio", il male di questo paese contro cui scagliare la prima pietra?

Razzi chiama in causa nella replica sull'articolo "La sai l'ultima su Razzi?", a firma del bravo giornalista Lorenzo Colantonio, anche il direttore Mauro Tedeschini, che è stato responsabile per 10 anni del magazine automobilistico Quattroruote, e col quale anche noi di Abruzzo Independent, avevamo provato, in passato, a dialogare virtualmente ma, non appartendendo all'establishment e nè percependo alcun finanziamento pubblico, eravamo stati liquidati con un secco Tweet: "Non accetto lezioni di etica da nessuno". Ma questa è un'altra storia...

LA REPLICA DI "FATTI LI' CAZZI TUA" RAZZI. "Direttore - scrive Antonio "Fatti lì Cazzi tua" Razzi - potrebbe essere caro, esimio, illustre ma Direttore e basta. E’ apparso sul suo giornale, il Centro di Pescara, un articolo in prima pagina in data 7 dicembre dal titolo “La sai l’ultima su Antonio Razzi?” per il quale si esigono delle precisazioni. A causa di una doppia “p” nella parola Apartheid evidente errore di battitura, l’estensore dell’articolo tale Lorenzo Colantonio, si è abbandonato ad una requisitoria degna di un apprendista alle prime armi piuttosto che di un giornalista nel senso pieno del termine. Il suddetto, con il suo avallo, è riuscito ad offendere non solo il sottoscritto ma un intero paese, quello di Giuliano Teatino (dove, dice lui, è di rigore raddoppiare certe consonanti), tirandolo in una questione che non lo sfiora mostrando disprezzo e disaffezione per una intera regione pur di fare l’articoletto da lei promosso. L’intenzione poi subdola di attribuire a me l’errore di voler vedere Mandela quale sostenitore dell’Apartheid piuttosto che avversario può essere giustificata solo a fronte di un livore e di una cattiveria che nulla hanno a che fare con il giornalismo vero infatti si è omesso chirurgicamente di pubblicare il resto del comunicato che invece recita così: ” A 95 anni è morto uno dei più forti condottieri di libertà ed eguaglianza che il mondo abbia mai annoverato tra le proprie schiere. Nei tempi dei ghetti, del massacro a Soweto nel 1976, delle lotte dell’African National Congress, l’immagine di Mandela campeggerà per sempre a monito per tutta l’umanità. Sono le parole del senatore Razzi alla notizia della morte di Nelson Mandela. . .l’umanità ha fatto grossi passi in avanti ed a lui si debbono i risultati di una uguaglianza tra esseri umani tuttora però ancora auspicata in molti paesi del mondo, ha continuato il senatore Razzi. In Italia esiste una insofferenza disdicevole per le differenze razziali, per il colore della pelle e l’intolleranza per gli stranieri di colore e va combattuta, vinta ed eliminata. Mandela ci lascia un vero e proprio vangelo da seguire, un esempio da emulare per vincere del tutto la discriminazione ed il razzismo che ancora stazionano nel mondo. Questo è un giorno di lutto vero per tutti, ha concluso ”. Chiedo pertanto di vedere questa mia pubblicata integralmente alla stessa guisa (prima pagina) dello scritto del sig. Colantonio perché contenente parti omesse artatamente nell’articolo contestato. Vorrei che si sapesse che lei, attento detrattore, omette sistematicamente di pubblicare la politica costante ed attenta all’Abruzzo sulla quale il sottoscritto si concentra per dedicarsi con lena all’effimero credendosi “Crozza”. Lei non ha neanche accennato per esempio alle mie due interrogazioni (e sono stato il primo a parlarne) circa le gallerie di San Silvestro e Le Piane tra Pescara e Francavilla a mare che rischiano di crollare a seguito delle fortissime precipitazioni e ciò la dice lunga sulle sue posizioni preconcette. I lettori, però, sanno valutare non creda". 


Certo difendere Razzi, dopo tutto quello che è uscito su di lui non è facile, ma  - lo sottolineamo - non è certamente il peggio che c'è in questo paese. Come diceva Mandela, che è la cosa più importante, "nutrire rancore è come bere un veleno ed augurarsi che uccida il tuo nemico". Ed anche questa non è una cosa facile da fare. A voi il giudizio sulla questione...comprate "Il Centro" o votate per Antonio?

La (sub)redazione