Punto nascita di Sulmona: Ronci, "Ecco ciò di cui non si tiene conto"

Il ricercatore abruzzese, spesso preso a riferimento nelle ricerche economico-sociali dalla Cna, interviene sulla soppressione del punto nascita della sua città

Punto nascita di Sulmona: Ronci, "Ecco ciò di cui non si tiene conto"

ALDO RONCI SUL PUNTO NASCITA SULMONESE. Aldo Ronci, ricercatore di Sulmona molto spesso preso a riferimento nelle ricerche economico-sociali dalla Cna abruzzese, interviene sulla soppressione del punto nascita della sua città. Va ricordato che per l'ospedale di Sulmona e' stato deciso di sopprimere il punto nascita in quanto, con 328 nascite l'anno, non rientra nei parametri stabiliti dalla Conferenza dello Stato-Regioni, che prevede la soppressione dei punti nascita in tutti quegli ospedali che non raggiungono i 500 nuovi nati all'anno.

CIO' DI CUI NON SI TIENE CONTO. Nel caso di Sulmona, però, "non si tiene conto - rileva il ricercatore - che i 16 Comuni che fanno parte dell'Area Interna Svantaggiata Valle Peligna-Valle del Sagittario hanno un indice di spopolamento tra il 1971 e il 2011 del 15,1%, un indice di invecchiamento del 26,3%, un indice di dissesto idro-geologico da 11 a 75 abitanti e una densita' abitativa di appena 26 abitanti per Kmq. Questi indicatori risultano tra i peggiori delle Aree Interne Svantaggiate Abruzzesi; che la Citta' di Sulmona e' l'unica tra quelle con piu' di 10.000 abitanti che tra il 2001 e il 2011 ha perso abitanti (-1.029;-4,07%)".

L'INDEBOLIMENTO DELLA VALLE PELIGNA. Da questo dato emergerebbe con evidenza che nella Valle Peligna "si va pericolosamente indebolendo la dimensione urbana della citta' che potrebbe e dovrebbe svolgere una funzione di riequilibrio nella distribuzione e nell'andamento della popolazione; che il dato e' ancora piu' eclatante se si riscontra che in Italia i comuni piu' attrattivi sono proprio quelli delle dimensioni di Sulmona; che il Territorio Peligno, comprendente la Valle Peligna e la Valle del Sagittario , ha perso tra il 2001 e del 2011 ben 1.281 abitanti".

"Queste considerazioni - osserva Ronci - a mio avviso dimostrano come le scelte fatte dal ministero della Sanita' siano in netta contraddizione con i fini perseguiti dal ministero dello Sviluppo Economico il quale sostiene, molto giustamente, che nelle Aree interne Svantaggiate - come la Valle Peligna e la Valle del Sagittario - necessita migliorare la qualita' della vita delle persone con l'aumento del benessere e dell'inclusione sociale di chi vive in quelle aree".

IL DOPPIO VOLTO DI PAOLUCCI. Ronci critica l'assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci, che "mostra un doppio volto in quanto: da un lato, come assessore alla Programmazione, negli incontri nei quali illustra e si confronta sul Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Regionale 2015-2017, sostiene, in aderenza con le determinazioni nazionali, che la realizzazione di una Strategia per le Aree Interne svantaggiate abruzzesi deve essere utilmente fondata sul miglioramento della qualita' della vita delle persone con l'aumento del benessere e dell'inclusione sociale di chi vive in quelle aree compresa quella Peligna e quella del Sagittario; dall'altro, come assessore alla Sanita', determina la chiusura del punto nascita nell'ospedale di Sulmona senza tenere in debito conto che con questa scelta determina, nelle aree svantaggiate della Valle Peligna e della Valle del Sagittario, il peggioramento delle condizioni di vita di chi risiede in queste aree, condizioni che, come assessore alla Programmazione, si dice invece impegnato a incrementare".

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