Punti nascita, evitato lo stop per meno di 500 parti l'anno

L'assemblea del consiglio regionale ha approvato all'unanimità la risoluzione per deroga al decreto Fazio

Punti nascita, evitato lo stop per meno di 500 parti l'anno

I PUNTI NASCITA NON CHIUDONO PIU'. Il consiglio regionale ha approvato all'unanimita' la risoluzione che prevede un ripensamento alla chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti l'anno, come deciso dal cosiddetto decreto Fazio. Nel documento si chiede di valutare eventuali deroghe al principio del Piano Fazio. Vengono così tutelati i punti nascita degli ospedali di Sulmona, Ortona, Atri e Penne.

ESULTA FORZA ITALIA. "Grazie alla nostra risoluzione approvata all'unanimità - spiegano i consiglieri di FI - abbiamo dato un contributo decisivo per scongiurare la chiusura dei Punti nascita abruzzesi. Il documento, condiviso dall'Assise regionale, rappresenta un altro importante successo per Forza Italia, cosi' come era gia' accaduto per la questione della compartecipazione. Nel corso della seduta odierna e' stato accolto il nostro invito ad approfondire con attenzione tutti i temi sul tavolo onde evitare di prendere decisioni rischiose per il nostro sistema sanitario".

LA RISOLUZIONE. Con la risoluzione approvata si potrebbe rinviare "qualunque decisione sulla chiusura dei punti nascita di Ortona, Atri, Sulmona e Penne, a dopo un'ulteriore analisi". Con il documento si chiede a Luciano D'Alfonso l'attivazione di un Tavolo istituzionale per uno studio piu' approfondito dell'intera rete neonatale prima della decisione di chiusura di qualunque Punto nascita. "Esprimo soddisfazione - afferma Andrea Gerosolimo, consigliere regionale di Abruzzo Civico - per il voto all'unanimita' espresso in consiglio regionale questa mattina. La minoranza ha portato in aula una risoluzione e, vista l'importanza dell'argomento trattato, ho ritenuto opportuno far sospendere la seduta cosi' che l'intera assise potesse condividere il documento improntato all'interesse di ben 4 comunita' della nostra regione".

ORTONA E SULMONA. Il punto nascita di Ortona, indicato tra quelli da chiudere, ha raggiunto 513 parti del 2012, 525 nel 2011, 524 nel 2012 e solo nel 2013 ne ha raggiunti 492; a fine settembre 2014 ha raggiunto i 409 parti e quindi supererà anche quest'anno i 500. "Si tratta di una struttura - rimarca Forza Italia - che rispetta tutti gli standard di qualità previsti dall'Accordo Stato-Regioni. Inoltre a Ortona si è voluto istituire l'Ospedale della Donna, si sta per concludere la procedura per il conseguimento della certificazione Eusoma (certificazione molto prestigiosa conseguita da sole 5 strutture in Italia e 10 in Europa) e il documento pubblicato dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali nei primi mesi del 2014 esclude proprio Ortona tra i punti nascita da chiudere". Il punto nascita di Sulmona, invece, nel documento di programmazione dell'Agenzia regionale è indicato tra quelli da mantenere attivi con deroga ai 500 parti ogni anno per fattori strettamente orografici del territorio legati alla necessità di garantire adeguati tempi di percorrenza.

Redazione Independent