Prostituzione: scoperto traffico ad Avezzano

I Carabinieri stanno eseguendo alcune ordinanze di applicazione di custodia cautelare in carcere a carico di stranieri originari di Santo Domingo

Prostituzione: scoperto traffico ad Avezzano

LA PROSTITUZIONE AD AVEZZANO. I Carabinieri di Avezzano stanno eseguendo alcune ordinanze di applicazione di custodia cautelare in carcere a carico di stranieri originari di Santo Domingo, riconosciuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Gli arrestati, domiciliati ad Avezzano, hanno tra i 29 e i 33 anni e appartenengono a una stessa famiglia.

IL FATTO. L'operazione, cui hanno preso parte quasi 30 militari con una decina di autovetture, ha coronato un'indagine, avviata nel marzo del 2013, che ha preso spunto da alcuni annunci on line pubblicati in siti per "cuori solitari". In Rete la clientela veniva adescata tramite allettanti fotografie di bellissime e disinibite donne di origine sudamericana, disponibili nell'area marsicana. L'attivita' investigativa in breve tempo ha portato a ricostruire come tutta l'attivita' di prostituzione, dall'organizzazione alla gestione fin nei minimi dettagli, venisse condotta da due fratelli, cittadini domenicani residenti ad Avezzano, con ruoli ben delineati e diversificati, supportati da parenti e collaboratori esterni della stessa nazionalita'.

UNA VERGOGNA. A riguardo e' emerso come l'impresa familiare fosse finalizzata allo sfruttamento del meretricio di donne straniere provenienti per lo piu' dall'area campana, che venivano fatte prostituire in alcuni appartamenti presenti nel centro marsicano, dove la clientela, previo appuntamento ottenuto tramite il succitato sito on line, poteva consumare rapporti mercenari in tutta tranquillita', lontano da occhi indiscreti e con il massimo riserbo. La "famiglia" riusciva altresi' a garantire un frequente turnover, con la massima soddisfazione degli utenti, facendo ruotare le ragazze che venivano alternate con "colleghe" presenti in altre aree geografiche o anche tra i diversi appartamenti gestiti dagli extracomunitari.

GLI INTROITI. L'introito del gruppo era assicurato tramite la corresponsione di una quota fissa prelevata direttamente e in contanti dal 29enne, riconosciuto come il capo e direttore del servizio, dal ricavato ottenuto dalle ragazze, alle quali veniva garantito il servizio di procacciamento della clientela e una sorta di protezione da eventuali malintenzionati e/o cattivi pagatori. Appannaggio della famiglia domenicana era anche il necessario supporto logistico, come l'approvvigionamento dei "materiali di consumo" per l'attivita' nonche' il trasporto delle donne da un posto di lavoro all'altro e l'organizzazione degli inserimenti in appartamenti gestiti da altri sfruttatori.

LE INDAGINI. Le indagini hanno stabilito che in queste "case" l'attivita' di prostituzione si era protratta nel tempo e con svariate persone, ricostruita tramite uno schema tipico nel tenore degli annunci dove compariva sempre la stessa utenza cellulare, per i contatti, nella disponibilita' degli organizzatori. Oltre all'arresto degli stranieri, i militari dell'Arma di Avezzano hanno sottratto dalla disponibilita' della famiglia due appartamenti, siti nelle zone centrali di Avezzano, che su disposizione del gip sono stati sottoposti a sequestro preventivo.

Redazione Independent