Propaganda di guerra e treni con l'elmetto

Rifondazione Comunista denuncia: “Un’altra opera strategica per la NATO: la ferrovia Roma-Pescara”

Propaganda di guerra e treni con l'elmetto

“Dopo il Ponte sullo stretto di Messina, ecco un’altra opera strategica per la NATO: la ferrovia Roma-Pescara. Oltre a ripescare e aggiornare la "geniale" idea di Salvini per tentare di coprire il buco finanziario del progetto del ponte appena bocciato dalla corte dei Conti, il presidente della Regione Abruzzo Marsilio e il ministro Crosetto, in un incontro evidentemente ispirato, sono riusciti a partorire la soluzione allo spopolamento delle aree interne: caserme e presidi militari.

Sarebbe troppo facile quanto superficiale ironizzare su quanto uscito fuori dall’incontro tra i due. Ma queste trovate miste di cinismo, avventurismo bellicista e soddisfazione sorridente per la rigogliosa economia di guerra, vanno lette come l’espressione chiara di una visione del mondo, della società e dei rapporti umani. Visione da respingere in blocco, a cui opporre la pratica quotidiana dell'attuazione della Costituzione e la ricostruzione di un tessuto sociale
impoverito e atomizzato da anni di neoliberismo, austerità e odio verso lavoratori e ultimi.

Far credere agli abruzzesi che diventare un avamposto delle forze armate sia la soluzione ai problemi della nostra regione, oltre ad essere una butade priva di qualsiasi  appiglio pratico, è quanto di più lontano dall’idea di Abruzzo che ci si dovrebbe impegnare a promuovere e realizzare.

Non possiamo credere che la maggioranza degli abruzzesi sia rassegnata a un governo che si regge sull’astensionismo elettorale dei più e la distribuzione di piccoli e grandi contentini a pioggia ad ogni fine anno
(pratica per troppi anni bipartisan). Non bisogna arrendersi alla propaganda di guerra che ci vuole tutti arruolati o addirittura a treni con l'elmetto:  dalle parti del centrodestra mancano programmazione e visione: si procede con lo spezzatino delle tratte della Pescara-Roma e finanziamenti che vanno e vengono, senza alcuna certezza.

Nel frattempo la corsa al riarmo e l'impegno del governo delle destre per portare la spesa militare al 5% del Pil ha un'unica conseguenza certa: il taglio della spesa sociale, il definanziamento di sanità e istruzione, ovvero la riduzione dei servizi primari alle persone a cominciare proprio dalle aree interne. Abbiamo bisogna di una ricetta opposta, ripartire dalla Costituzione, ripudiare la guerra e il riarmo, garantire benessere e sicurezza sociale per tutte e tutti.

Lo si fa prendendo le risorse da chi con la pandemia e la speculazione  su costi energetici ha accumulato super profitti, enormi risorse da investire nei servizi pubblici con l'assunzione di nuovo personale,  sulla transizione ecologica sostenendo la riconversione industriale, sulla difesa e protezione dei terrritori mitigando gli effetti del cambiamento climatico.

Cari Marsilio e Crosetto, i treni lasciamoli ai pendolari e a quanti vogliono visitare la nostra regione, non ai carriarmati!”


Queste le parole di Viola Arcuri e Corrado Di Sante, co-segretari regionali PRC-SE Abruzzo