Preso Nicola "Lo Zingaro"

Soldi a strozzo, minacce, botte, spaccio di droga e porto abusivo di armi. Arrestati due pregiudicati del Molise

Preso Nicola "Lo Zingaro"

USURA, DROGA E ARMI - Un 43enne molisano concedeva prestiti a tassi usurari e spacciava, in concorso con un altro pregiudicato del luogo, ingenti quantitativi di marijuana. Nel corso delle perquisizioni domiciliari rinvenute anche armi e munizioni. A conclusione di articolate indagini condotte dai militari della Stazione di Pescara Scalo e della Compagnia di Termoli (Campobasso), in collaborazione con la Guardia di Finanza di Lucera (Foggia), è stato tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa per i reati di usura, estorsione, porto di armi e spaccio continuato di sostanze stupefacenti, su richiesta dellla Procura della Repubblica di Lucera, Nicolino Di Rosa di anni 43, pregiudicato di Termoli. Con lui, è finito in carcere, per il reato di spaccio di stupefacenti in concorso, anche Antonio Zitti, 42enne pregiudicato, anch’egli di Termoli, trovato poi in possesso di un fucile artigianale e numerose munizioni.

NICOLA "LO ZINGARO" - Nicolino Di Rosa, detto “Nicola lo zingaro”, è noto agli inquirenti per altri fatti di polizia giudiziaria. Nel giugno 2011 era stato arrestato per  usura, reato commesso in concorso con due commercianti del basso Molise, nei confronti di un artigiano di Pescara che, trovandosi in gravi difficoltà economiche, aveva accettato un prestito a tassi esorbitanti (oltre il 400%). L'artigiano, esasperato dalle pesanti minacce e le richieste di denaro della banda di strozzini, aveva deciso di denunciare l’accaduto ai Carabinieri. Quell'operazione aveva, inoltre, consentito di sequestrare beni immobili, terreni e conti correnti, sempre nell’area di Termoli, per un valore complessivo di circa 400.000 euro, ritenuti provento di illecita usuraria.

"ALTRI FATTACCI" E LA MARIJUANA - Dalle recenti attività investigative è emerso che il Di Rosa, dal mese di aprile 2010, in più occasioni, aveva prestava somme di danaro per svariate migliaia di euro. Approfittando delle difficoltà economiche delle vittime "Lo Zingaro" aveva preteso la restituzione di quanto prestato, oltre a a tassi usurari: con interessi che oscillavano tra il 65% ed il 1000% a annuali. In caso di ritardi nei pagamenti il malvivente non aveva esitato a farsi consegnare in pegno beni materiali o a minacciare di morte le vittime. In una circostanza si era anche impossessato del certificato di proprietà di una autovettura, mentre in un’altra occasione la rata in scadenza veniva pagata con la consegna di 100 litri di olio d’oliva. Gli inquirenti hanno accertato che il Di Rosa, in concorso col complice Antonio Zitti, era solito spacciare ingenti quantitativi di  marijuana.

 LA PERQUISIZIONE E L'ARRESTO - Nel corso delle perquisizioni domiciliari nell'abitazione del Zitti i militari hanno rinvenuto e sequestrato due fucile ed una pistola scacciacani, modificata, insieme a circa 200 munizioni. Gli arrestati sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni ed associati alla Casa Circondariale di Larino (Campobasso) a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Redazione Independent