Duro colpo all'usura

Un debito di 2mila euro che diventa in poco tempo di 15mila. Non ce l'ha fatta ed ha denunciato gli aguzzini

Duro colpo all'usura

LA REGOLA: COLPIRE I PATRIMONI - Colpiti i patrimoni di un due usurai molisani, Antonio De Vivo e del figlio Michele. carabinieri della Stazione di Pescara scalo e del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno date esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo dei beni immobili e immobili di proprietà dei due, noti commercianti del basso Molise. In particolare i militari dell'Arma hanno messo i sigilli a tre immobili (due nel comune di Montenero di Bisaccia e l'altro a San Salvo), tre terreni agricoli (per un totale di 8mila m/q) ed altrettanti conti corrente, intestati naturamente ad Antonio e Michele De Vivo. Il valore dei beni sequestrati è di circa 700mila euro

INDAGINE PARTITA NEL 2010 - Un sessantenne artigiano pescarese era finito nella rete degli usurai molisani, a seguito di un piccolo prestito di denaro, 2mila euro, contratto durante un momento di difficoltà economica. Nel giro di poco tempo gli interessi erano schizzati alle stelle e  gli usurai erano arrivati a pretendere la cifra di 15mila euro e la cessione della sua una Fiat Stilo. I tassi applicati dai De Vivo avevano raggiunto in poco tempo il 400% della somma prestata. Nonostante le minacce ed il timore di ritorsioni l’artigiano ha avuto la forza di sporgere denuncia ai Carabinieri. Nel giro di pochi mesi le indagini hanno permesso di acquisire elementi tali da consentire, nel mese di giugno 2011, con provvedimento del Gip del Tribunale di Pescara, di emettere nei confronti dei De Vivo e di Nicolino Di Rosa (pregiudicato molisano) la misura della custodia cautelare in carcere. L’attività dei militari è però proseguita, nel rispetto della normativa antimafia, che ha consentito il sequestro preventivo dei beni ai fini della successiva confisca, in possesso a persona autori di gravi reati, quali appunto l’usura. Le verifiche fiscali a carico degli indagati hanno infatti permesso di accertare una sproporzione tra reddito dichiarato e quello reale. I provvedimenti sono stati emessi dalla Dott.ssa Maria Michela Di Fine, su richiesta del Procuratore Aggiunto Dott.ssa Cristina Tedeschini

M.B.