Powercrop, Coldiretti è soddisfatta per il no

Volpone: “La realizzazione di una centrale a biomasse è impensabile, impattante, incompatibile con un territorio definito orto d’Italia”

Powercrop, Coldiretti è soddisfatta per il no

POWERCROP, ADESSO COLDIRETTI E' SODDISFATTA. In una nota, Coldiretti esprime soddisfazione per il “no” della Conferenza dei Servizi della Regione Abruzzo alla realizzazione della centrale a biomasse ad Avezzano da parte della Powercrop. Il comitato non ha solo preso atto della delibera di giunta regionale (nella quale l’esecutivo con un proprio atto di indirizzo ha ritenuto opportuno recidere l’accordo stipulato nel 2007) ma ha confermato il parere negativo espresso anche da altri enti tra cui, in primis, il Comune di Avezzano.

VOLPONE: “CON LA CENTRALE RISCHIO PER CAROTE E PATATE DOP”. “Il no alla centrale è in piena sintonia con la nostra posizione già ribadita più volte con chiarezza e determinazione – dice Massimiliano Volpone, direttore di Coldiretti L’Aquila – la realizzazione di una centrale a biomasse è impensabile, impattante, incompatibile con un territorio definito “orto d’Italia” che nei fatti è uno dei più bei territori agricoli della penisola. Coldiretti vuole perciò che vengano tutelate le produzioni, di cui ben due a Dop, il territorio e le imprese agricole che vogliono continuare a lavorare con una professionalità sempre più elevata. Per questo, il nostro no alla centrale è determinato con il chiaro obiettivo di tutelare le duemila aziende agricole che danno lavoro ad oltre diecimila lavoratori”.

LE CONVINZIONI DEL FRONTE DEL NO. Wwf Abruzzo e Legambiente hanno spiegato già da tempo i loro no: "La contrarietà è da parte di sindaci amministratori, cittadini, associazioni degli agricoltori e delle associazioni ambientaliste - ha detto Walter Delle Coste, Wwf Abruzzo Montano - perché la ditta proponente del progetto non é stata in grado di spiegare da dove prenderà le 275mila tonnellate di legname che brucerà questa centrale che dovrebbe utilizzare un milione di metri cubi di acqua togliendola dal consumo domiciliare''.

La sentinella ambientale