Petrolio. Paura in Abruzzo

L'incidente alla "Rospo di Mare". La magistratura indaga ma che succede in caso di disastro?

Petrolio. Paura in Abruzzo

ABRUZZO TERRORIZZATO DAL RISCHIO PETROLIFERO. Continuano le operazioni di monitoraggio al largo di Termoli in conseguenza della perdita di idrocarburi fuoriusciti dalla piattaforma di stoccaggio del greggio nota come "Rospo di Mare". Le motovedette della Guardia Costiera, insieme alle unità adibite al servizio antinquinamento messe a disposizione del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, hanno perlustrato per tutta la notte e la mattinata una vasta aerea compresa fra le Isole Tremiti e il litorale della costa abruzzese. Dai controlli effettuati non è risultata, per fortuna, la presenza di sostanze oleose e inquinanti sulla superfice del mare. Fondamentale è stato il ruolo di un velivolo della Guardia Costiere, decollato dall'aeroporto di Pescara e dotato di sofisticate stumentazioni a infrarossi capaci di rivelare la presenza in mare di sostanze inquinanti. Nulla è risultato in un ampio tratto perlustrato: tra l'Arcipelago delle Tremiti e la costa abruzzese. Durante la mattinata e la notte i mezzi disinquinanti Castalia non solo hanno operato allo scopo di mettere in sicurezza l'area ma anchea flora e la fauna marina.

IN MARES SOMMOZZATORI E UN ROBOT. Gli uomini della Guardia Costiera stanno lavorando per accertare le cause che hanno determinato la fuoriuscita di greggio. E' stato imposto il controllo sia della parte immersa dello scafo Alba Marina, sia delle condotte che dal fondo portano il greggio alle cisterne della predetta unità di stoccagggio, peraltro da poco riposizionata in loco in sostituzione della vecchia "Alba Marina", non più rispondente ai requisiti di sicurezza richiesti dalle norme in vigore in campo internazionale. Sono state disposte ricognizioni con l'ausilio dei sommozzatori della Edison e della Guardia Costiera, che stanno ispezionando le parti interessate. In mare anche un Rov - veicolo subacqueo filoguidato - che ha fornito un supporto fondamentale per avere un quadro completo della situazione.

SOSPESE LE OPERAZIONI DI POMPAGGIO. Le operazioni di pompaggio sono state sospese immediatamente in seguito alla segnalazione della chiazza di idrocarburi, sulla poppa del galleggiante Alba Marina, che è stata confinata con panne galleggianti. Durante la mattinata e la notte i mezzi disinquinanti Castalia non solo hanno operato allo scopo di mettere in sicurezza la flora e la fauna marina ma hanno anche presidiato l'area. che ha potuto

DI GIUSEPPANTONIO: «SONO PREOCCUPATO». «La perdita di petrolio che ha interessato la piattaforma Rospo Mare al largo di Abruzzo e Molise mi preoccupa non poco perché mette in serio pericolo ambientale uno degli angoli più suggestivi e incontaminati di tutta la riviera adriatica». Così il Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, interviene sull’incidente accorso questa mattina al confine tra l’Abruzzo e il Molise. «A questo punto – aggiunge il Presidente – la Edison informi con tempestività ed esattezza i cittadini e le istituzioni abruzzesi. Personalmente mi chiedo perché proseguire con la petrolizzazione dell’Adriatico e non posso far altro che confermare in modo forte e chiaro il no ufficiale espresso dalla Provincia di Chieti alla petrolizzazione dell’Adriatico».

PRC: BASTA CON LE TRIVELLAZIONI NELL'ADRIATICO. Poteva mancare il commento di Maurizio Acerbo, consigliere regionale di Rifondazione Comunista? «L'incidente di oggi - conferma  Acerbo - vuol dire che le nostre preoccupazioni di cittadini e ambientalisti non sono infondate. Come chiediamo da anni insieme ai cittadini, alle associazioni, agli enti locali, alle Regioni bisogna dire basta alle trivellazioni nel Mare Adriatico. Purtroppo il Parlamento - anche con il voto dei parlamentari abruzzesi di centrodestra e centrosinistra - con il governo Monti ha eliminato le poche norme che tutelavano parzialmente il mare e la costa»Ironia della sorte in questo momento è all'esame del Comitato V.I.A. del Ministero dell'Ambiente l'ampliamento di Rospo di Mare, un progetto sbloccato proprio dal governo Monti con i voti di Pdl-Pd-Udc-Fli. Il consigliere, inoltre, segnala anche che, senza nessuna attività di contrasto da parte della Regione Abruzzo, sta andando avanti l'iter della concessione Ombrina della Medoilgas. «Invito il presidente Chiodi - conclude Acerbo - ad abbandonare l'atteggiamento di disattenzione sul tema e a seguire in prima persona queste vicende senza giocare a fare lo scaricabarile. E' assurdo che debbano essere le associazioni ambientaliste e i comuni a elaborare osservazioni e ricorsi mentre la Regione latita. La responsabilità di questo dilagare delle trivelle non è solo dell'assoluta ignoranza in materia ambientale della Giunta Chiodi, ma anche del centrosinistra che ha sui territori dice di essere contro la petrolizzazione e in parlamento vota il contrario».

 

twitter@subdirettore