Pescara senza alberi rischia di diventare bollente

Ormai, lo sanno tutti, la soluzione è: utilizzare in modo massiccio la risorsa-suolo e il patrimonio verde, la terra e le piante, aumentando la permeabilità e l’ombra

Pescara senza alberi rischia di diventare bollente

Riceviamo e pubblichiamo una nota del comitato Italia Nostra di Pescara a proposito del tema del momento: le temperature elevatissime di questi giorni. Di seguito il comunicato stampa in formato integrale a firma del Direttivo della Sezione “L. Gorgoni

 

“Pescara è attanagliata in una morsa di calore, e sarà cosi per gli anni a venire se nessuno corre ai ripari. Ormai, lo sanno tutti, la soluzione è: utilizzare in modo massiccio la risorsa-suolo e il patrimonio verde, la terra e le piante, aumentando la permeabilità e l’ombra.

Invece, in questi giorni assistiamo increduli a quanto sta accadendo: in via Fornace Bizzarri è stato già posizionato il cantiere per eliminare il parco; si sono addirittura preparati in anticipo ed il via sarà dato appena dopo la lettura di  una prossima sentenza del Consiglio di Stato che il Comune di Pescara considera già come  favorevole: hanno chiamato i vigili e la polizia per difendere i lavori  dai bambini   pronti a  tirargli le  palline di carta, da nonni e nonne muniti di protesi ma anche di bastoni. Le chiamano persone fragilima, ad ogni buon conto, hanno dispiegato forze come per una sommossa. Non devono essere fragili: la mortalità per l’isola di calore, aumentata dell’11% negli ultimi anni, se la devono beccare per forza di imperio.

I Cittadini che coltivavano gli Orti in via Santina Campana hanno fatto una foto di gruppo prima di abbandonare i terreni che avevano fatto fiorire e fruttificare: un’altra area attende il suo cantiere a discapito del verde, mentre permangono chiuse o addirittura in vendita, strutture pubbliche. Lo stesso avverrà per il parco “8 marzo”: fatto e finito, verrà smantellato per una struttura sanitaria. Il bilancio è sempre lo stesso, meno metri-quadrati di verde.

Ma il caldo non deve essere arrivato nemmeno in corso Vittorio Emanuele dove, dopo aver inventato il “Viale degli arbusti”, è aperto il cantiere per l’ennesima sistemazione che inserirà, al posto di alberi, delle pergole con grandi fondamenta. Occupando col cemento le aiole esistenti, si impedirà così anche per il futuro di piantarvi degli alberi ombrosi.

Anche la strada Parco non avbisogno di ombra, perché stanno tagliando alberi proprio ora, in vista dei lavori; anche qui non esiste la legge a protezione dell’avifauna che vieta taglio o potature di alberature fino a settembre.

Per l’ombra ci sono i balconi, sotto i quali già oggi i cittadini cercano rifugio camminando rasente i muri; e gli uccelli troveranno casa da qualche altra parte, salvo esserne di nuovo scacciati coi prossimi lavori.

Infine si prepara il colpo finale: l’enorme volume di cemento da riversare col palazzo della Regione in pieno centro, sulle aree di risulta FF.SS., dove i cittadini aspettavano il grande parco centrale da 35 anni.

Se volevamo un primato lo abbiamo raggiunto: Pescara rimarrà anche nel futuro sempre nella top-ten delle città più calde e con maggior consumo di suolo.                                

Ormai è rimasta l’unica classifica che riusciremo a scalare in positivo”.

 

Aggiungiamo che, secondo noi, i fondi del PNRR dovrebbero essere utilizzati per il patrimonio verde delle città: ad esempio per la ripiantumazione della Pineta Dannunziana bruciata dal terribile incendio di alcuni anni fa.