Pescara, l’eterno ritorno dell’eroina

Nella città dannunziana, che diede i natali al poeta dai vizi costosi, preoccupa la diffusione della droga che dagli anni ‘70 finanzia la criminalità

Pescara, l’eterno ritorno dell’eroina

Ci sono dati che destano preoccupazione nella città dannunziana, quella che diede i natali al grande poeta dai vizi costosi. E sono quelli che riguardano il traffico di eroina, la droga diffusasi dagli anni ‘70, che uccide e rende schiavi, e che negli anni ha finanziato pericolose organizzazioni criminali. L’ultimo carico sequestrato l’altro ieri al casello di Pescara Ovest ad opera dei carabinieri del comando di Montesilvano, ben sei chili e mezzo di sostanza stupefacente proveniente dalla Puglia, secondo gli investigatori, era destinato al mercato pescarese dei consumatori di “Brown sugar”. A differenza della cocaina, altrettanto diffusa in tutti gli ambienti della città di Pescara come dimostrano anche le inchieste che hanno coinvolto addirittura il Palazzo del Municipio, l’eroina costa meno, molto meno, ma è difficilissimo sottrarsi agli effetti della dipendenza, come dimostrato dai dati del Ser.D di Pescara dove i pazienti in cura sono, per la maggioranza, uomini e donne di qualsiasi età con problemi legati al consumo quotidiano di eroina. Purtroppo le organizzazioni criminali approfittano di ciò, tanto è vero che la piazza di spaccio di Rancitelli era considerata una delle più importanti per volumi d’affari e traffico di stupefacenti provenienti dall’est Europa (soprattutto Albania). Oggi il “Ferro di Cavallo” non c’è più, e’ stato demolito ma la droga continua ad arrivare in quantitativi imprecisati ed a consumarsi in altrettanto modo. Soluzioni, ovviamente, non ce ne sono, ma è importante che le istituzioni tengano d’occhio il fenomeno anche attraverso campagne informative che sono indispensabili per tenere lontano i nostri giovani e giovanissimi dai pericoli legati al consumo degli stupefacenti.