Pescara e la 'sceneggiata' dei divieti di balneazione misteriosamente scomparsi

Armando Foschi (Pescara Mi Piace) chiede di verificare tutte le immagini di videosorveglianza della riviera per scoprire la presenza o meno. Del Vecchio ironico: "Idea geniale"

Pescara e la 'sceneggiata' dei divieti di balneazione misteriosamente scomparsi

C'ERANO O NO QUEI DIVIETI DI BALNEAZIONE? A Pescara il problema non è il mare inquinato e ciò che bisogna mettere in cantiere per evitare un'altra, ennesima, stagione orribile per la pessima qualità delle acque marine. No, adesso il problema è capire chi dice la verità e chi mente su questa incredibile vicenda che sta assumendo le caratteristiche di una sceneggiata all'italiana. “Le bugie hanno le gambe corte - sbotta Armando Foschi di Pescara Mi Piace - e quelle della giunta Alessandrini stanno diventando quasi invisibili. Dice il vicesindaco Del Vecchio che lo scorso giugno i cartelli di divieto di balneazione erano stati posizionati sul litorale ma sono stati rubati: bene, a questo punto chiediamo che la Procura della Repubblica di Pescara, che sull’emergenza balneazione ha già aperto un’inchiesta, acquisisca subito le immagini delle telecamere pubbliche e private situate sul lungomare nord che sicuramente avranno ripreso la scena del furto e il volto di coloro che hanno rimosso quei cartelli con tanto di pali. Riteniamo che su tale vicenda sia giunto il momento di andare fino in fondo e, nel caso specifico, chiediamo anche che la magistratura ascolti il vicesindaco come persona informata dei fatti, relativamente al furto, e si faccia consegnare la denuncia che sicuramente avrà fatto sempre in riferimento al furto”. 

LA DIFESA IRONICA DI DEL VECCHIO. Tirato in ballo dall'opposizione, ma forse ci si è ficcato da solo quando ha dichiarato a Rete8 che i divieti di balneazione c'erano quando forse sarebbe stato anche più saggio tacere, almeno in questa situazione, il vice-sindaco di Pescara Enzo Del Vecchio prova a difendersi 'per le rime' dai sospetti. “Prima di tutto - dice il braccio destro del sindaco, molto vicino al governatore Luciano D. - mi corre fare i miei più sinceri complimenti all’ex consigliere Armando Foschi che durante gli ultimi mesi è riuscito a conquistare, oltre a una competenza inquirente tale da arrivare a stabilire che io sia “persona informata dei fatti”, anche un eloquio mai udito negli anni in cui è stato alla guida della città con la maggioranza di centrodestra. Mi complimento - sottolinea Del Vecchio - anche per l’idea lanciata a mezzo comunicato “fiume” di verificare con i video delle innumerevoli telecamere rivierasche e finanche satellitari la presenza dei cartelli di divieto di balneazione sui tratti di vigenza delle ordinanze, la considero un’ottima idea, perché, nel caso evidenziassero delle illecite rimozioni, ci aiuterebbero nella difficile opera dell’individuazione dei colpevoli e della emanazione della prevista sanzione! Mi dispiace tanto, però, che parli di boutade quando afferma che io mentirei sull’esistenza dei cartelli, perché così facendo, passi per me, ma dandomi del bugiardo mette in dubbio l’operato degli operai comunali che li hanno apposti e l’azione di controllo della Polizia Municipale che li ha assistiti durante tale operazione. E questo da parte di un ex amministratore non è bello".

CI SONO TESTIMONI E FOTO-REPORTAGE. Del Vecchio continua sulla linea del Piave sostenendo che ci sono testimonianze di coloro che effettivamente hanno messo quei cartelli poi scomparsi ed anche un nutrito reportage fotografico delle operazioni svolte. "Lo abbiamo fatto - prosegue Del Vecchio - non perché avessimo qualcosa da dover dimostrare, bensì perché questa è la prassi e lui dovrebbe saperlo, o forse lo ha rimosso, essendo di recente impegnato in altri non edificanti reportage riguardo alla spiaggia e all’immagine della città in cui lui stesso vive e in nome di cui è tornato ad esprimersi. Ben vengano anche le riprese satellitari, se ci fossero anche extraterrestri, quelle immagini e tutta la documentazione in nostro possesso la mostreremo alla reale autorità inquirente, se dovesse servire e nel caso Foschi l’avesse investita di altro lavoro da svolgere sul tema. Ma una replica di questa prassi si è manifestata davanti agli occhi di tutti lo scorso inizio di settembre, quando abbiamo dovuto apporre di nuovo i divieti di balneazione, anche questa volta con operai, Polizia Municipale, cartelli e foto. La chiarezza non ci spaventa, non ci spaventa nemmeno l’azione, perché tanto abbiamo messo in cantiere solo in un anno affinché l’acqua del mare e del fiume migliorino veramente per il futuro. Quello che ci spaventa è la confusione che chi ha gestito situazioni analoghe sta forse cercando di fare per declinare su altri responsabilità e azioni che magari erano necessarie prima, affinché ciò che è accaduto quest’estate non accadesse. Ma questa è un’altra storia”.

INSOMMA CHI HA SBAGLIATO O COSA E' SUCCESSO? Insomma, è vero che in casi del genere tutti accusano tutti ma la domanda resta in piedi: "Ma allora chi ha sbagliato....? come disse il compianto allenatore bosniaco Vujadin Boskov rivolgendosi alla panchina, perchè forse non ci vedeva bene o non aveva visto l'azione che aveva portato al pareggio della Sampdoria. "Pagliuca?"

Redazione Independent