Oncologia. Summit Crudo

Ospedale "Mazzini". Vertice col prefetto sull'emergenza nel reparto. Brucchi: «I problemi si risolveranno»

Oncologia. Summit Crudo

CASO ONCOLOGIA. SUMMIT DAL PREFETTO. Questa mattina in Prefettura si è svolto un incontro, convocato dal Prefetto Valter Crudo su richiesta del Sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, per esaminare la situazione del reparto di Oncologia dell’ospedale "Mazzini" di Teramo oggetto delle clamorose proteste di cinque infermieri ed un blogger che hanno iniziato lo sciopero della fame.

QUESTIONE SPAZI E PERSONALE PARAMEDICO. Per quanto attiene gli spazi attualmente il reparto dispone di 12 posti-letto per la degenza e 8 per il Day Ospital, all’interno del Dipartimento di Medicina. «I vertici aziendali hanno assicurato che è imminente un intervento di ristrutturazione dell’Ospedale Civile di Teramo, possibile grazie ai fondi dell’art. 20; in questo quadro - spiega il sindaco Brucchi - rientra anche il reparto di Oncologia per il quale è già progettata una nuova sistemazione, più confacente alle esigenze dei pazienti». Per quanto riguarda il personale paramedico, invece, è stato lo stesso primario dell’U.O.C. di Oncologia del “Mazzini” Amedeo Pancotti, a dichiarare che la dotazione è sufficiente e pertanto il problema non si configura come una emergenza. L’altra questione importante è quella relativa al personale medico. «Si è confermato che attualmente sono in attività il Primario e 6 Dirigenti Medici, cui tra 20 giorni si aggiungerà un ulteriore Dirigente Medico, ora assente per motivi personali. Di fatto - aggiunge il Primo Cittadino - , con tale stato delle cose, l’assistenza medica al paziente oncologico, è assicurata»Nel corso dell’incontro è stato ribadito che all’interno della ASL, operano diverse professionalità che si occupano delle problematiche del paziente oncologico a 360°. 

BRUCCHI: «I PROBLEMI SI RISOLVONO». Il Sindaco ha infine espesso soddisfazione per la disponibilità dell’azienda a rivedere la situazione generale degli spazi dedicati al paziente e contestualmente a riesaminare i moduli organizzativi. «Ritengo che proprio per quanto emerso dall’incontro, tutte le manifestazioni di rilievo pubblico con le quali si palesano preoccupazione e allarme per il reparto, non abbiano più ragion d’essere, al fine di evitare che qualcuno – ma non il sottoscritto – le legga come politicamente strumentali. Ribadisco - ha concluso - che la mia richiesta di convocare un tavolo di lavoro, è stata avanzata solo ed esclusivamente nell’interesse del paziente, che deve essere sempre al centro delle attenzioni e del nostro impegno. L’auspicio è che si continui a lavorare a fondo sulla questione, mettendo da parte le prerogative dei singoli e anteponendo l’interesse collettivo».

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