Occupazione e ricchezza: l’Abruzzo perde colpi anche rispetto a quelle del Mezzogiorno

Sono aumentate le famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale; cresce il divario economico e sociale con le regioni del Nord

IL CASO ABRUZZO: SONO AUMENTATE LE FAMIGLIE POVERE. Sono aumentate le famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale; cresce il divario economico e sociale con le regioni del Nord, ma secondo gli ultimi valori trimestrali dell’Istat, l’Abruzzo perde colpi anche rispetto a quelle del Mezzogiorno. Gli indicatori segnalano un calo delle persone occupate: siamo passati dalle 481 mila del primo trimestre 2016 alle 464 mila dello stesso periodo del 2017. Il tasso di occupazione è sceso nell’ultimo anno di quasi un punto e mezzo, ma se si amplia il margine di confronto la situazione è drammatica. L’Abruzzo perde 17 mila occupati e 74 mila abruzzesi sono alla ricerca di un lavoro.

LA DENUNCIA DEL M5S. "Sembra che la politica regionale viva su un altro pianeta. Rispetto al terzo trimestre dell'anno scorso la nostra regione ha perso 18.000 (diciottomila!) occupati, ma sembra che l'Assessore alle politiche del lavoro non se ne sia accorto. La flessione peggiore degli ultimi 10 anni con oltre 6.000 unità perse fra i lavoratori-dipendenti e ben 12.000 perse fra gli autonomi". E' quanto dichira il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi. "Abbiamo da sempre contestato l'impostazione strategica che questo governo regionale ha dato ai fondi europei, sia in termini di dotazioni che nella scelta dei programmi e i risultati, a distanza di tre anni, sono sotto gli occhi di tutti - aggiunge Sara Marcozzi - festeggiare 700 occupati in più, peraltro con un programma che non prevede stabilità delle posizione lavorative, significa non aver capito la gravità della situazione in cui sta sprofondando l'Abruzzo. Nonostante i 2,3 miliardi di fondi europei che dal 2014, con estremo ritardo, cominciano a vedersi, i risultati di questo governo regionale sono terribilmente scarsi. Siamo ben lontani dai livelli di occupazione promessi nel 2014 dal candidato presidente Luciano D'Alfonso: +100.000 nuovi posti di lavoro e +40.000 nuove imprese". "Spero che questa maggioranza  - prosegue Marcozzi - intraprenda una seria riflessione sulla situazione dell'economia nella nostra regione coinvolgendo le aziende, le rappresentanze sindacali e le associazioni di categoria delle PMI, mettendo sul piatto della bilancia quelle che sono le soluzioni che da mesi il M5S promuove. Riprogrammazione dei fondi strutturali verso politiche attive del lavoro, un patto fra imprese e lavoratori per lo sviluppo di contratti di solidarietà espansivi, finanziamento del credito, diminuzione del cuneo fiscale". "Tutte soluzioni che anche chi oggi è al governo aveva promesso in campagna elettorale ma che non è stato in grado di mantenere - conclude Marcozzi - il miliardo e mezzo del masterplan e la scelta di finanziare grandi (inutili) opere sta evidenziando le criticità che avevamo sempre denunciato"

Redazione Independent