Non solo romene, albanesi e africane: sul marciapiede ci sono le abruzzesi

Blitz antiprostituzione nella zona della Pineta. identificate 20 prostitute. Tra loro anche una pescarese ed una teatina

Non solo romene, albanesi e africane: sul marciapiede ci sono le abruzzesi

Per noi che scriviamo non c'è alcuna differenza tra un violinista che suona in teatro ed una giovane donna, che non trova lavoro e decide per questo di vendere il suo corpo: è la vita, la sopravvivenza, che ognuno interpresta a modo suo. Purtroppo, in tempi di crisi economica come quelli che stiamo vivendo, sono sempre di più le giovani abruzzesi che, disperate, finiscono sul marciapiede insieme ad altre ragazze, straniere e perlopiù romene, albanesi o dell'Africa del Nord costrette da potenti organizzazioni criminali perchè il business del sesso tira sempre.

Ieri sera, durante il blitz del Reparto Prevenzione Crimine Abruzzo diretto dal Vice Questore Aggiunto dott.ssa Laura Pratesi, l'ennesima conferma: sono state identificate 20 prostitute, di cui 17 romene, una pescarese, una teatina, una albanese, che sostavano sulle strada della zona della Pineta in attesa di clienti occasionali. Due di loro sono state anche denunciate all’Autorità Giudiziaria poiché inottemperanti al foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Pescara.

Certo, il problema del decoro urbano è molto importante ma la via della repressione, quella seguita dalla Legge Merlin in poi, è risultata fallimentare oltre che dispendiosa per le casse dello stato. Non è forse giunto il momento di regolamentare il fenomeno e riaprire le cosiddette "case chiuse" ? Tanto nei centri estetici, soprattutto quelli che offrono massaggi cinesi o nelle abitazioni di parecchie zone dell'area metropolitana, come Montesilvano o Francavilla al Mare, ci sono giovani ragazze, ma anche meno giovani, italiane e straniere, studentesse, sposate, insospettabili, che svolgolgono questa "professione" più o meno illegalmente.

Marco Le Boeuf