Manda all'ospedale la compagna per le botte, è recidivo: denunciato

Una storia come tante: i due si innamorano e vanno a vivere insieme ma da subito l'uomo alza le mani. Lei non ce l'ha fatta piu' e l'ha denunciato

Manda all'ospedale la compagna per le botte, è recidivo: denunciato

PICCHIA LA CONVIVENTE MANDANDOLA ALL'OSPEDALE: DENUNCIATO AQUILANO. Un quarantenne di L'Aquila, con precedenti specifici per lesioni, è stato denunciato alla procura della Repubblica per le gravi botte procurate alla convivente e per le quali la donna ha avuto una prognosi di almeno 25 giorni.

La loro storia nasce nel 2003 quando intrecciano la relaziome che ben presto si trasforma in pressoché stabile convivenza. Il rapporto però, appare subito burrascoso ed altalenante: fra i due ci sono spesso liti violente scaturite soprattutto per motivi di gelosia da parte dell’uomo. Oltre i reciproci scambi di accuse ed offese, l’uomo inizia ad aggredire fisicamente la compagna in modo sempre più violento.

La donna subisce i maltrattamenti e per vergogna, quando i segni delle percosse sono visibili sul suo volto o sul suo corpo, inventa scuse per i propri familiari; Inizia ad inventare giustificazioni anche quando, nel 2008, si reca al Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Salvatore” per una “emorragia all’occhio”. Dopo ogni lite arriva la riappacificazione ed il pentimento dell’aggressore, che promette di non assumere più comportamenti violenti e l’affetto della vittima per lui fa si che la stessa non sporga mai denuncia nei suo confronti.

A causa del terremoto del 2009, i due per un periodo vivono separati per cause logistiche, ma tornati sotto lo stesso tetto la situazione non cambia.

Dopo l’ultima aggressione, la donna, colpita sulla schiena con un’asta, scaraventata sul letto e bloccata con forza con le mani sul viso, è costretta a recarsi in ospedale, dove le vengono riscontrate “ecchimosi della zona orbitaria sx, distorsione cervicale, contusione della spalla sx, ematoma del polso dx con infrazione del radio e contusioni multiple”, lesioni guaribili in 25 giorni, e decide, quindi, di recarsi in Questura e sporgere denuncia.

Il personale della Squadra Mobile approfondisce investigativamente il contesto familiare segnalato:
ascolta le persone vicine alla donna, acquisisce le documentazioni ospedaliere;
sente i medici, ottiene ulteriori riscontri testimoniali.

Alla fine denuncia l’aggressore in stato di libertà per il reato di “lesioni personali aggravate”.

La stessa Squadra Mobile gli ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal P.M. Dr. David Mancini, per il delitto di cui all’art. 582 del c.p., relativo proprio alle lesioni personale subite dalla donna, per fatti commessi a L’Aquila nel 2014.


Tra l'altro l'uomo aveva anche dei precedenti penali: nel 1997 era stato denunciato per danneggiamento e lesioni e sempre nello stesso anno condannato per violazione degli obblighi di assistenza familiare.

Redazione Independent