Madre e figlio uccisi in via Tibullo, condanna a vent'anni per l'autore del duplice omicidio

Il 24 gennaio 2016 in una mansarda al secondo piano di una palazzina avvenne il delitto. L'assassino ha confessato

Madre e figlio uccisi in via Tibullo, condanna a vent'anni per l'autore del duplice omicidio

DUPLICE OMICIDIO DI VIA TIBULLO, CONDANNATO A VENT'ANNI. E' stato condannato a venti anni di reclusione Maksym Chernysh, l'ucraino di 27 anni reo confesso del duplice omicidio dei cittadini polacchi Arkadiusz Miksza, 22 anni e di sua madre Kystyna Miksza, 53 anni, avvenuto il 24 gennaio 2016 in una mansarda al secondo piano di una palazzina in via Tibullo 25 a Pescara. La sentenza di condanna e' stata emessa, ieri pomeriggio, con rito abbreviato, dal gup del tribunale di Pescara, Elio Bongrazio, che ha anche riconosciuto una provvisionale di 50mila euro a favore del fratello di Arkadiusz e figlio di Kystyna, costituitosi parte civile.

IL PM AVEVA CHIESTO L'ERGASTOLO. Il pm Salvatore Campochiaro aveva chiesto il massimo della pena, ovvero l'ergastolo, ridotto a 30 anni in virtu' dello sconto di pena previsto per il rito abbreviato. Il gup, alla luce delle condizioni mentali dell'imputato, assistito dall'avvocato Vittorio Supino, ha applicato una diminuente, condannando Chernysh a 20 anni di carcere. "All'epoca dei fatti Maksym Cernish versava in condizioni di capacita' di intendere e di volere grandemente scemate". E' quanto aveva stabilito il prof. Renato Ariatti, consulente che in passato si occupò anche dei casi di Annamaria Franzoni e Bernardo Provenzano, incaricato dal gip del Tribunale di Pescara di effettuare la perizia psichiatrica a carico di Maksym Chernish. 

LA VERSIONE DELL'OMICIDA. L'omicida si e' sempre difeso sostenendo di essere stato aggredito da Arkadiusz, detto Arka, mentre i due si trovavano all'interno del bilocale della vittima, dove Maksym si era trasferito a vivere da poche ore e per qualche giorno. Quella domenica i due avevano assunto droga (Maksym la comprava da Arka e entrambi ne facevano uso). In base al racconto del reo confesso, Arka l'avrebbe prima colpito con la mazza da baseball e poi con un coltello e lui avrebbe risposto nello stesso modo. Secondo Maksym anche la madre di Arkadiusz, giunta all'improvviso nel bilocale di via Tibullo, avrebbe provato ad aggredirlo e lui si sarebbe difeso spingendola fuori dall'appartamento e colpendola con numerose coltellate, per poi trascinare il corpo nella mansarda. 

Redazione Independent