Ma è un Abruzzo alla Carmen

Una riflessione "alla Consoli" su ciò che sta succedendo in questi giorni nella nostra regione

Ma è un Abruzzo alla Carmen

In questa regione mediamente isterica, con una classe politica triste, annoiata e asciutta, che quasi somiglia ormai a una Venere storpia, noi non riusciamo più ad avere pazienza. Le nostre mani sudano al vento e ogni nostra domanda sembra essere, ogni giorno di più, quella di una bambina impertinente.

Che malinconia si prova a vedere un Abruzzo così, in bianco e nero.

Si dice che ad ogni rinuncia corrisponda una contropartita considerevole, ma l'eccezione alla regola – bisogna riconoscerlo – insidia la norma. E voi cosa ne pensate di ciò che sta accadendo in questi giorni, tra l’Enel che è finita nell’occhio del ciclone e la nostra terra che deve cercare di comprendere come regolarsi con metanodotti che esplodono, elettrodotti dalle mille polemiche e parole di burro da (non) consegnare ai posteri?

Già, il maltempo.

Dopo essere sopravvissuti anche a quest’ultima prova, capire è diventato un vero e proprio stato di necessità. Vogliamo dare forza e coraggio a quel canto eccelso che sicuramente, da qualche parte, si è celato. E siamo certi che il suo sia un nascondiglio solo temporaneo. È il momento di svegliarci, è tempo di rinascere.

Abbiamo intanto una certezza: la nostra maniera di fare informazione è sempre più confusa e felice. È quello che sentiamo. Lasciateci il fiato per dirvelo ancora. E, sia ben inteso, ogni riferimento non è puramente casuale. Ritorniamo alla vita.

I Consoli