"Le leggerezza del dovere". Alessandrini nel rapporto col padre giudice Emilio

Trentasette anni fa veniva ammazzato a Milano da un Commando di Prima Linea il papà del sindaco di Pescara che lo aveva appena accompagnato a scuola

"Le leggerezza del dovere". Alessandrini nel rapporto col padre giudice Emilio

IL SINDACO ALESSANDRINI, UN GIOVANE UOMO CUSTODE DI UN PATRIMONIO MORALE SPAVENTOSO. Capire l'operato del sindaco di Pescara Marco Alessandrini non è facile. Molti sono stati gli errori commessi dal legale pescarese nel corso della sua prima consilitatura alla guida della prima città d'Abruzzo e lo stesso Alessandrini, che definisce il nostro vivere "irregolare", ne è però consapevole. Non stiamo qui a ribadirli, specie in questo giorno speciale che non è proprio il caso. Ma ogni volta che abbiamo trattato di lui e del suo agire politico ci è sempre venuto in mente quel filo rosso, purtroppo tendente al terrorismo, che lo ha segnato inevitabilmente per 37 anni e ancora in futuro. Alessandrini è custode di un messaggio di dolore, una croce difficile da portare, che è quella di un figlio rimasto orfano di padre. Chiaramente lo sviluppo emotivo di chiunque viene condizionato da una simile perdita e dall'elaborazione di un lutto che in fondo in fondo non viene mai risolto; e, dunque, immaginiamoci anche le oggettive difficoltà esponenziali se, poi, anche ti viene ricordato, non solo dalla memoria ma addirittura dalla storia e dallo Stato Italiano, quello che era stato in vita il tuo papà: cioè un ragazzo di Pescara, studioso, serio e che credeva nelle Istituzioni fin tanto da arrivare a rimetterci persino il bene più prezioso. Alessandrini figlio, nella bella intervista empatica al programma Beat (Alessandro Sortino) sopra la Torre del Municipio, ricorda questo padre trascinandoci dentro grandi emozioni e un sutra di diamante custodito nella "Leggerezza del dovere". Grazie, grazie, grazie e ancora grazie 'Zagat' per queste splendide parole che suonano come una cascata di perle. 

 

 

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