Lanciano, ampliamento Istituto De Titta: "No a quell'ecomostro"

Le associazioni ambientaliste e a tutela del territorio criticano l'amministrazione Pupillo: "Fermate il progetto"

Lanciano, ampliamento Istituto De Titta: "No a quell'ecomostro"

NON AMPLIATE QUELLA SCUOLA. Si è tenuta stamane, a Lanciano, una conferenza stampa sul caso De Titta. Da tempo, infatti, si parla dell'ampliamento di questo storico istituto scolastico, ma tutte le maggiori associazioni del territorio - oggi presenti all'incontro con i giornalisti - sono contrarie. E' infatti un coro unanime quello che si alza a favore del "no" e che vede in prima fila Alessandro Lanci di Nuovo Senso Civico, l'architetto Pierluigi Vinciguerra di Italia Nostra e l'avvocato Maria Grazia Piccinini delle associazioni Polis Frentana e Ilaria Rambaldi Onlus, senza contare il FAI (rappresentato da Domenico Del Bello) e la Pro Loco, presieduta da Vincenzo Giancristofaro.

LE CONTESTAZIONI AL PROGETTO. Tante le contestazioni avanzate, a partire dal fatto che si vorrebbe edificare un fabbricato nuovo in pieno centro storico, in deroga al PRG, e all'interno di un parco pubblico che esiste dal 1480. Il fabbricato da costruire insisterebbe sulle mura antiche e sul fossato antistante, mentre i pali di fondazione, profondi almeno 12 metri, perforerebbero e distruggerebbero le mura esistenti. Lo stabile in questione, alto circa 20 metri, si staglierebbe sul Torrione Aragonese annichilendolo; insomma, un vero e proprio "ecomostro", come lo hanno definito Vinciguerra e Lanci, che hanno attaccato il sindaco Pupillo sostenendo che la struttura, una volta realizzata, non potrà più essere rimossa per riportare un giorno alla luce le antiche mura medievali.

STRUTTURA NON ANTISISMICA. Un'altra critica è stata rivolta al fatto che la scuola, priva di parcheggi, accessi, spazi verdi e strade, non verrebbe neanche resa antisismica, in quanto è vero che i fondi reperiti sono quelli post-terremoto, ma nessuno dei soldi, secondo le associazioni, sarebbe speso per migliorare sismicamente l’edificio esistente. Si polemizza anche sul fatto che il nuovo fabbricato non sarebbe accessibile ai portatori di handicap per più di metà dei vani: in particolare, tre dei cinque piani di questo edificio sarebbero inaccessibili con l’ascensore e collegati fra loro esclusivamente dalla scala antincendio, con notevoli problematiche legate alla presenza di un filtro antifumo e di due porte antincendio.

IN CONSIGLIO COMUNALE. Le associazioni hanno inoltre sottolineato che nel computo metrico non è previsto il ripristino dei giardini al posto della scuola da demolire, così come nell’analisi dei costi non è prevista la spesa necessaria per gli scavi archeologici e i sondaggi e rilievi metrici delle mura antiche e dei reperti sotterranei. E ancora: nel progetto mancano le tavole tematiche e dei vincoli, con il risultato che le problematiche urbanistiche non sono quindi immediatamente visibili. Domani il progetto approderà in consiglio comunale per l'approvazione, e si preannuncia una seduta infuocata.

Giuseppe Marfisi