La morte di un uomo perbene

Il toccante racconto di Luciana Ferrone nipote di Bruno D’Attanasio, 90 anni, morto al pronto soccorso di Pescara. La Asl: “Lunedì audit interno”

La morte di un uomo perbene

Ci affidiamo alle parole dell’imprenditrice Luciana Ferrone, presidente di LTransport, dal titolo “La morte di un uomo perbene” per raccontare questa storia tristissima e che vede protagonista ancora una volta la nostra sanità pubblica

“Sono le 5,45 quando un ambulanza lo porta al pronto soccorso, il posto dove non sarebbe mai voluto andare, lucidissimo, febbre a 39,7, vomito continuo, si rende conto che è in una situazione grave e chiede lui stesso di chiamare ambulanza, la sua mente lucida come un ventenne. Arriva e lo mettono in codice giallo. Lo raggiungo in pronto soccorso alle ore 8 del mattino, riesco ad entrare, lo trovo sudato, non sembra avere la febbre, ha sete, gli do dell’acqua, mi dice “aiutami, nessuno mi guarda, mi sento male “provo a chiedere a infermiere, mi dicono fra 4 persone tocca a lui, protesto debolmente , “signora è un cardiopatico , fate presto”. Lui resta in silenzio , sguardo severo di sempre, attento, mi dice di nuovo “ cerca di fare qualcosa, sento che sta arrivando la fine , tranquillizza tua zia , non farla preoccupare “.. dopo un po’ mi fanno uscire, “ non può restare signora “, protesto, è debole, gli sto accanto non do disturbo … “deve andare fuori, ci pensiamo noi “. Lui , conosce la mia indole , non si lamenta , non richiama l’attenzione di nessuno, composto come sempre, mi dice “chiama, chiama qualcuno, non farmi morire qui , non andartene “.. Devo  uscire zio , non mi fanno restare , stai tranquillo, adesso ti visitano, la febbre sembra scesa , non ti abbandono , stai tranquillo. Alle 11, 15 esco fuori , quest’uomo perbene, mi telefona la prima volta alle 11,47 , ancora con il suo grido di aiuto sommesso e pacato “ sei sicura che mi visitano io sto sempre molto male e qui non viene nessuno “ cerco di dirgli che andrà tutto bene e che presto si prenderanno cura di lui. “Si ma quando !? Quando, dimmi Luciana, ascoltami , mezz’ora ? Quanto tempo ? Provo ad aspettare, ce la faranno fra mezz’ora ? .. “ . Dopo di questa tante chiamate al mio telefono, alle 14,02 l’ultima telefonata di aiuto …. “Non mi hanno ancora visitato , sono passate tante mezz’ora e qui da me non è venuto nessuno “. Poi il silenzio, sono terminate le sue telefonate, mi reco verso il pronto soccorso e mentre ero per strada mi avvisano che è morto . È morto con il telefono in mano tentando di fare la decima telefonata a sua nipote. È morto così, un uomo perbene, in un “pronto “ soccorso “ . Da solo . Ma aveva 90 anni , forse la vita ha meno valore ..sarebbe morto comunque.. . Era stato un grande imprenditore edile, aveva dato lavoro a centinaia di famiglie, costruito ponti e acquedotti, ha mangiato pane che puzzava di asfalto insieme ai suoi operai . 

Nessuna accusa a nessuno . 

Si fidava di me, e io non sono riuscita ad aiutarlo. È morto, un uomo perbene, al pronto soccorso di Pescara il 2 giugno 2022 alle ore 14,45. Solo. Senza pronto e senza soccorso. Si chiamava D’Attanasio Bruno ed era mio zio” .

 

Di seguito la nota della direzione aziendale della ASL di Pescara:


La direzione della Asl di Pescara in riferimento alla scomparsa in Pr
onto Soccorso del sig. BrunoD’Attanasio esprime dolore e vicinanza alla famiglia. 

La Direzione Aziendale stamane ha riunito d’urgenza la direzione del Presidio Ospedaliero e del Pronto Soccorso per un’attenta disamina dell’accaduto al fine di comprenderne le cause.

Lunedì verrà fornito l’esito dell’audit interno.