La Repubblica di Monti-Zemolo

Quasi 7mila persone alla convention di "Italia Futura". Il Leader: «Siamo come nel 1948»

La Repubblica di Monti-Zemolo

LA TERZA REPUBBLICA TARGATA MONTI-ZEMOLO C'erano quasi 7 mila persone a Roma alla convention di Italia Futura, la creatura di Montezemolo. I cosiddetti moderati, delusi dal berlusconismo, credono nel progetto dell'ex Presidente della Confindustria, che vuol fare un endorsment a Mario Monti dedicandogli un nuovo partito. Molti pezzi da 90 erano presenti negli Studuios di via Tiburtina, 152: a parte i i circoli di Italia Futura, c'era la Cisl rappresentata da Raffaele Bonanni, c'erano le Acli, c'era la Comunità di S. Egidio, c'era Benedetto Della Vedova per il partito di Fini Futuro e Libertà e c'era Ferdinando Adornato per il partito di Casini dell'Udc.

TUTTI INSIEME PER IL "MESSIA". Tutti appassionatamente uniti a chiedere al nuovo Messia Monti di scendere in campo ancora una volta per salvare il Belpaese da quelli che una volta, (20 anni fa ricordate?), Berlusconi chiamava i comunisti. Ora non si chiamano più così quelli del PD, dell'Idv e della Sel che pur avendo da tempo abbandonato posizioni radicali, non cessano di far preoccupare quello che resta del ceto medio benpensante e, beninteso, moderato. Accorpamento tra Regionali e Politiche per evitare il tracollo del centro destra La sponda di questo movimento è nei partiti di centro destra che sostengono Monti e nel Quirinale, che già un successo hanno ottenuto con l'ormai possibile accorpamento delle regionali con le politiche al 10 marzo prossimo. In questo modo eviterebbero che la scontata sconfitta delle elezioni regionali, fissata in un primo momento a dicembre, si possa riversare con effetto moltiplicatore nelle politiche la cui scadenza naturale è il 29 aprile 2013. Il pericolo di andare al voto col Porcellum Poichè il pericolo non è rappresentato solo dalla sinistra ma anche dal M5S, che potrebbe diventare il primo partito, bisogna evitare che si vada al voto delle politiche col Porcellum, che grazie al sostanzioso premio di maggioranza, potrebbe consegnare o al PD o a Grillo il governo del Paese. Ora se la legge elettorale cambia, elevando la soglia al 42,5% come vorrebbe Angelino Alfano o anche al 40%, come sembra proporre il PD, per poter usufruire del premiodi maggioranza, è evidente che nessuna coalizione o partito potrà usufruirne visto che nessuno di essi arriva al fatidico 42,5% o 40%.

GLI SCOGLI. In conclusione gli scogli che il centro destra dovrà superare sono quindi due: accorpare elezioni regionali e politiche e cambiare la legge lettorale. Il reincarico a Monti inevitabile se cambia la legge elettorale Se queste condizioni dovessero veridicarsi il reincarico a Monti sarebbe inevitabile. tanto più che il un vasto schieramento di centro-destra, quello capeggiato da Montezemolo, è pronto a partecipare alla competizione politica col marchio del Professore. Il leader della Ferrari ha dichiarato "Non chiediamo al Presidente del Consiglio di prendere oggi la leadership di questo movimento politico. Ciò pregiudicherebbe il suo lavoro". E Monti di rimando precisa che non intende scendere in campo "anche perché nessuno me l'ha chiesto". Il Professore può tranquillizzarsi perché dal Colle certamente qualcuno glielo chiederà, a meno che non sarà proprio lui a andà a sostituire l'attuale Presidente della Repubblica.

Clemente Manzo