“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
L'Inter era troppo, per ora!
Le pagelle di Romanzo sulla disfatta del Delfino: finisce 0 a 3. Pochissime luci tra i biancazzurri, molte invece le ombre
QUANDO E' TROPPO E' TROPPO. C'eravamo tutti (bagnini, edicolanti, taglialegna, spazzini, gelatai, cuochi, consiglieri portoghesi, camionisti, muratori, generali, ragionieri, commesse, vescovi, i piloti di Canadair e persino i gabbiani) per l'esordio all'Adriatico. Tanta era la festa sugli spalti (cori, grida, bandierine, birre di straforo e persino la pasta Del Verde) ma in campo è bastato poco (15 minuti appena) per capire l'andazzo. Alla vigilia qualcuno aveva 'osato' sorprendersi: per esempio, un risultato avveniristico. Ma Stramaccioni, che non è certo uno scienziato, aveva in mano le "bombe atomiche". E le ha pure messe in campo tutte insieme. I loro nomi? "El Principe" Milito, "Fantantonio" Cassano e "Wes" Snejder davanti. A centrocampo, manco a dirlo, c'erano Guarin, Cambiasso e Gargano. Dietro, pure l'uomo bionico (mai uno stiramento in carriera): signore e signori ecco Capitan "El Tractor" Zanetti. Finisce tre reti a zero: Snejder, Milito e Couthino. Senza storia.
LE PAGELLE DI ROMANZO. Come l'anno passato proveremo a raccontare i nostri beniamini in chiave ironica/volgare/colta.
Perin: 6,5. Mattia c'ha messo tutto quello che aveva: talento, testa e personalità (solo 19 anni). Ma non è bastato. Prima Snejder poi "El Principe" Milito lo bucano senza pietà. Un paio di numeri da "baby fenomeno". Candido come Voltaire
Zanon: 5. Damiano, 29 anni, fisico asciutto come uno spaghetto Del Verde, gioca in Serie A con poco condimento. E' un esterno difensivo buono ma contro la velocità di Nagatomo va "in pasta". Onesto come Silone.
Capuano: 6. O Cassano o Milito: prendere o lasciare. Non si potevano scegliere clienti peggiori ma lui si avventa su entrambi con coraggio e lealtà. Non demerita in parecchi "crash". Uno nessuno centomila come Pirandello
Romagnoli: 6-. Stesso discorso del collega di tante battaglie (Capuano). Lotta contro i "marziani" con dignità e concentrazione. Impassibile come come Toro Seduto
Balzano: 5,5. Antonio col fisico che ha non dovrebbe avere problemi a mettere il turbo e sverniciare Guarin. L'anno passato era la saetta di Zeus (Zeman), ora sembra un pò intimorito. Bianconiglio
Nielsen: 5. Pochissima quantità. Men che meno qualità. C'era da superare un muro e il biondino danese, di professione telaio, non ha combinato nulla. (63' Quintero: 5,5. Non ha toccato un pallone o quasi)
Colucci: 6. Giseppe, da ex capitano (Cesena), sente di dover guidare i compagni nel deserto. Davanti i suoi occhi il nulla, o quasi. Dietro solo tanta paura. Verista come Verga
Cascione: 6-. Lungo come una giraffa prova a fare quello che sa: correre, ancora correre e inventare qualcosa di magico (Un goal? Un assist?). Combattente.
Weiss: 6. Vladimiro è l'unico problema per la difesa meneghina. Sulla fascia va che è una bellezza. Crea anche un'occasione da rigore (si poteva pure dare!) e infastidisce persino "El Tractor". Poi, nel secondo tempo, sparisce. Uovo di pasqua.
Jonathas: 5. Un mistero questo brasiliano dal "fisicaccio" possente ma immobile (che non è Ciro). Cubo di Rubik (74' Abbruscato: 5. Assiste alla partita insieme al gabbiano)
Caprari: 5,5. Gianluca doveva metterla dentro al 32esimo quando Cascione gli "spennella" un assist alla caramella che un'attaccante, che gioca in Serie A, deve assolutamente mettere dentro. (65' Celik: 5. Chi l'ha visto?).
Romanzo