L'Aquilone tornerà a volare?

Tre le ipotesi per il recupero della struttura 'vegogna' abbandonata da anni

L'Aquilone tornerà a volare?

MONTESILVANO - Sembra smuoversi qualcosa nell’annosa vicenda di come utilizzare lo “Stella Maris” di Montesilvano. Dopo rinvii, decisioni abbozzate ma mai realmente prese, sit-in e occupazioni di protesta più o meno legali e un bando per project financing da sei milioni di euro andato deserto, ora sembra essere arrivata la volta buona. Nell’incontro di stamane, venerdì
7 ottobre, tenuto presso la Sala Consiliare del Comune di Montesilvano e  promosso dal  coordinatore cittadino dell’UDC Domenico Liberati dal titolo “Riuso urbano e pianificazione territoriale: il caso Stella Maris”, paiono essersi schiuse le porte del futuro del monumento (è giusto chiamarlo così) tuttora abbandonato ma che ha delle potenzialità enormi. Sono tre le proposte presentate e discusse nell’incontro odierno. Il primo progetto è quello della Regione Abruzzo, illustrato dal consigliere Riccardo Chiavaroli: trasformare la struttura in una sorta di “cittadella dell’innovazione”, attingendo ai 2,3 milioni di euro già stanziati e destinati alla Provincia di Pescara a tale scopo. Nello specifico, gli uffici e il personale di Abruzzo Lavoro e Sviluppo Italia si trasferirebbero nella ex colonia, con parte degli spazi riservati poi ai cosiddetti incubatori di
impresa (quelle strutture cioè di sostegno alle imprese, specie quelle giovani e nate da poco). Previsto anche il trasloco degli uffici della Provincia di via PassoLanciano. Tutta privata è invece la seconda proposta, quella della ditta Carletti, che punta innanzitutto alla valorizzazione dell’area esterna con piscine e giochi d’acqua. Per la struttura vera e propria previsti invece, la creazione
di una “Fattoria didattica agroalimentare” con l’esposizione, la promozione e la vendita dei prodotti abruzzesi D.O.P. e di una scuola alberghiera, anch’essa atta alla promozione dei prodotti.

All’insegna del marketing la terza proposta, del commercialista Emidio Marani, con la creazione di una fiera permanente di prodotti alimentari supportata – appunto - da servizi di marketing, anche turistico, a livello internazionale. Una idea che porterebbe conseguenze positive sullo sviluppo del territorio, sull’occupazione e sull’innovazione, ricollegandosi quindi, in quest’ultimo aspetto, con il primo progetto. Tre programmi che se da un lato mostrano una finalmente chiara volontà di utilizzare la struttura e di non lasciarla più all’abbandono, dall’altro non entusiasmano particolarmente, almeno secondo il modesto parere di chi scrive, un montesilvanese da
sempre  desideroso e speranzoso, come tutti, di vedere l’ex colonia fascista a forma di aereo, spiccare finalmente il volo. In tal senso, pare più sensata,  più praticabile e più attuabile nel breve quanto nel lungo periodo, l’idea promossa, in apertura di convegno, del Presidente del Consiglio Comunale di Montesilvano Vittorio Catone, quella di creare un polo universitario della D’Annunzio. Una proposta che riqualificherebbe tutta la zona circostante l’ex colonia portando con sé la nascita di una casa dello studente e la ri-nascita dei locali della zona con buoni ritorni anche da un mero punto di vista economico. E da non sottovalutare il fatto che nelle immediate vicinanze vi è la strada parco, che si avvia (purtroppo) definitivamente a diventare percorso per la nascitura filovia, ma che se non altro garantirebbe dei buoni collegamenti da e per lo “Stella Maris”. Ad ogni modo il dado è tratto e il futuro dello “Stella Maris” pare iniziare a delinearsi: che sia solo un caso
che questo avvenga a pochi mesi ormai dalla prossima tornata elettorale? E soprattutto, alle parole seguiranno davvero i fatti? Vedremo…

Andrea Colazilli