L'Abruzzo perde il treno

Le fermate soppresse da Trenitalia penalizzano turismo e commercio. La politica chiacchiera, ma pochi sono i fatti

L'Abruzzo perde il treno

PENALIZZATI DA TRENITALIA - Che non lo sapevano che il trasporto su rotaia sta vivendo profondi cambiamenti e ristrutturazioni, anche in virtù dell'ingresso nel mercato dell'ultimo operatore: la Ntv (Nuovo Trasporto Viaggiatori)  di Luca Cordero di Montezemolo? Per questo ci suona un pò deboli le repliche dei politici sulla situazione viabilità dell'Abruzzo. “Le fermate soppresse da Trenitalia lungo la fascia costiera ed in Abruzzo in particolare, vanno ripristinate. La nostra regione paga un prezzo troppo alto alla velocizzazione dei treni a lunga percorrenza facendo registrare il maggior numero di fermate soppresse”. Lo afferma il Presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi (Upa) nonché Presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio. “Purtroppo al problema delle soppressione delle fermate si aggiunge quello della qualità dei convogli – prosegue il Presidente Di Giuseppantonio – che complessivamente finisce con il rendere un servizio non adeguato a ciò che l’utenza paga. Mi rivolgerò al Ministro Corrado Passera soprattutto per sottolineare che in Abruzzo oltre alle giuste  ragioni del pendolarismo esistono quelle del turismo e che di questo passo, tra fermate soppresse e qualità del servizio che non soddisfa, l’Abruzzo rischia di essere escluso dal circuito del turismo, specie giovanile, che ancora sceglie i treni per i propri spostamenti. In un momento storico – conclude il Presidente Di Giuseppantonio - in cui ai cittadini vengono chiesti sacrifici quasi ogni giorno, Trenitalia che dallo Stato riceve sovvenzioni ha il dovere di garantire servizi adeguati, di buon livello qualitativo e che tengano conto delle reali esigenze di mobilità dei cittadini e dei territori in cui vivono” . Speriamo che qualcosa di concreto possa accadere, perchè Trenitalia e gli operatori del mercato stanno fermando lo sviluppo della nostra Regione

Reda. In.