Israele. Horror a Gaza

Strage di bambini e civili nei bombardamenti "Pilastro della Difesa". Netanyahu parla di danni collaterali (?)

Israele. Horror a Gaza

STRAGI DI BAMBINI E DI CIVILI  NELLE ULTIME ORE A GAZA. Si fa di ora in ora drammatico il bilancio delle vittime civili nelle numerose incursioni di ieri notte e di oggi sulla popolazione  palestinese nella striscia di Gaza. Si parla di 9 bambini e di decine di persone morte provocati dai bombardamenti aerei israeliani. Da quando è partita l'operazione "Pilastro di Difesa", mercoledì scorso, un centianio di persone sarebbe morto nei raid aerei della Stella di Davide. Netanyahu pretende di farci credere che i cosiddetti "danni collaterali" sono solo incresciosi incidenti. Ma come è possibile che su un territorio così densamente popolato dove su 360 kmq., meno di quello della Aquila con 467kmq, vivono 1.645.500 di abitanti si possano compiere operazioni "chirurgiche effettuate con bombe intelligenti" senza colpire la popolazione civile? Lo stesso portavoce dell'esercito israeliano lascia intendere che i danni collaterali non sono poi così collaterali, ma rappresentano un vero obiettivo delle forze armate, quando afferma, a proposito dei giornalisti feriti nei raid aerei.

FERITI GIORNALISTIAppare evidente che in realtà il massacro dei civili inermi non sono incresciosi danni collaterali, ma precisi obiettivi del governo oltranzista israeliano. Quando si taccia di terrorismo Hamas, talvolta a ragione, come definire diversamente l'azione criminale sulla popolazione inerme palestinese? La contabilità dei morti, è vero, non risparmia nemmeno gli abitanti dello Stato di Israele colpiti dai razzi lanciati dai territori occupati, ma non può essere utilizzata come pretesto per giustificare un intervento militare di terra. Le responsabilità, pur gravi, di Hamas non sono paragonabili a quelle del Governo Netanyahu, che ha trascinato il suo Paese in una guerra che  farà ancora altri morti ed esaspererà ancor più gli animi e allontanerà la sospirata  pace tra i due popoli che desiderano vivere in pacifica convivenza.

C.M.