Ipotesi di omicidio colposo

La Procura di Pescara apre un fascicolo sulla morte di Morosini. Il medico esclude l'aneurisma e l'infarto

Ipotesi di omicidio colposo

E SE FOSSE OMICIDIO COLPOSO? - Come prevedibile, ieri pomeriggio, dalla Procura di Pescara è trapelata la notizia dell'apertura di un fascicolo, contro ingnoti, per omicidio colposo. Il Pm Valentina D'Agostino ha, infatti, ipotizzato il reato necessario ai fini dell'indagine sulle che circostanze che hanno portato alla morte di Piermario Morosini. Naturalmente, ad indirizzare in un senso o nell'altro, l'inchiesta saranno gli esami autoptici sul corpo dello calciatore del Livorno, effettuati dal medico legale Cristian D'Ovidio. Stando alle prime dichiarazioni del medico non ci sarebbero elementi di natura morfologica: quali, ad esempio, malformazioni genetiche. Inoltre, il medico avrebbe escluso sia l'ipotesi di aunersima cerebrale che l'infarto. Saranno necessari altri esami microbiologici per individuare la causa del decesso del 25 atleta bergamasco.

SOCCORSI TEMPESTIVI MA IL VIGILE RISCHIA - Come noto - noi di Abruzzo Independent  c'eravamo - i soccorsi, all'interno dello stadio Adriatico, sono stati tempestivi, fatta eccezione per l'ambulanza. Morosini è stato assistito prima dal medico sociale del Pescara, che gli ha fatto il massaggio cardiaco, poi da quello del Livorno e da bordo campo sono intervenuti anche i sanitari del 118 con il defribillatore. Il ritardo dell'ingresso dell'ambulanza, ostacolato dall'auto dei Vigili urbani non dovrebbe - stando a quanto dichiarato dal procuratore aggiunto Cristina Tedeschini - aver influito sulle sorti del 25enne calciatore amaranto. Fatto resta che l'imperdonabile circostanza avrà delle ripercussioni, più o meno gravi, sul responsabile di quel folle parcheggio. Morosini forse non si poteva salvare ma altre situazioni, critiche dal punto di vista medico, magari sì. In quei casi ogni mituto può essere fatale.

IL SINDACO E L'AUTOSOSPENSIONE - Il sindaco di Pescara è stato duro ed inflessibile ma ha evitato ogni criminalizzazione del giovane dipendente della Municipale che si è, prontamente, autosospeso dal servizio. «Il ragazzo, che è un padre di famiglia, pagherà per quello che ha fatto - ha detto Luigi Albore Mascia - ma non lo si può crocifiggere. Quello che è successo è stato gravissimo e non dovrà mai più ripetersi». Stando a quanto trapelato dal Primo cittadino il vigile incriminato, quel terribile sabato di morte, stava svolgendo servizio di controllo fuori lo stadio: cioè stava controllando l'operato degli altri uomini della municipale. Ovviamente, anche se ciò venisse confermato non si può escludere la responsabilità per quel parcheggio pazzesco. Non si può mettere un'auto davanti all'ingresso della curva Maratona, quando ci sono 10mila persone dentro lo stadio Adriatico. Ora rischia da sei mesi di sospensione dall'incarico, e naturalmente dallo stipendio, sino al licenziamento per giusta causa. Ma, sia per quanto riguarda l'ipotesi amministrativa che quella penale (omicidio colposo), risulterà decisivo - come detto - la relazione del medico legale e la causa certa della morte di Piermario Morosini. 

Marco Beef