Ilva. Il dramma di Taranto

Operai, cittadini e sindacati divisi sul futuro. C'è chi baratta la salute per un posto di lavoro

Ilva. Il dramma di Taranto
OPERAI, CITTADINI  E SINDACATI DIVISI SULL'ILVA. Centinaia di operai dell'ILVA, aderenti ai sindacati confederali della Fim Cisl e della Uilm Uil, hanno bloccato le strade di accesso a Taranto: la Statale 100 per Bari, la 7 per Brindisi e la 106 per la Basilicata. In 4.000 circa hanno aderito allo sciopero di 48 ore indetto da Cisl e Uil. Assente la Cgil per protestare contro lo spegnimento dell'altoforno 5: implicherebbe la chiusura dello stabilimento. Intanto prosegue l'occupazione dellapasserella dell'altoforno 1 e sul camino E 312 a 70 metri da terra. I momenti di tensione si sono registrati tra chi vuole la chiusura dell'impianto perché inquinante e gli scioperanti che non vogliono perdere il posto di lavoro anche a costo della salute. 
IL RICATTO: BARATTARE LA SALUTE PER IL POSTO DI LAVORO. Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti è contraria allo sciopero e "ribadisce con forza la contrarietà a qualsiasi iniziativa di blocco stradale o manifestazione di protesta che possa essere strumentalizzata a favoredell'ILVA" . A proposito del piano di risanamento previsto dall'azienda e bocciato dalla magistratura sostiene che "non garantisce né la salute né dei cittadini di Taranto né dei lavoratori dell'ILVA. Il comitato non aderisce allo sciopero indetto da Cisl e la Uil "volto esclusivamente alla salvaguardia di uno stabilimento obsoleto e inquinante".  (Foto: Kadellar)
c.m.