"Il ritorno degli stupidi campanili". Parla la giornalista Lilli Mandara

La firma più tagliente del giornalismo abruzzese interviene nella polemica tra il Capoluogo d'Abruzzo e il duo pescarese Primavera-Costantini

"Il ritorno degli stupidi campanili". Parla la giornalista Lilli Mandara

PAROLE AL VENTO. A volte ritornano, anzi ciclicamente ci ricascano. Di cosa parliamo? Chiaramente dei "campanilisti" di professione che, nel microscopico Abruzzo, cioè una regione presa in giro persino dalle radio e dalle televisioni complici anche alcune performance, più o meno consapevoli - il rifermento a Razzi e Pezzopane è puramente casuale - non aiutano la Regione a trovare soluzioni per uscire fuori dalla più grave dal Dopoguerra. Basterebbe il dato sulla disoccupazione giovanile ( uno su due è inoccupato ) per silenziare chiunque s'azzardi ad occuparsi di politica nella Regione dei Parchi, polomone verde dell'Europa, incapace di superare nel Terzo Millennio gli ancestrali contrasti "Pescara contro L'Aquila" o "Chieti contro Pescara" e "Teramo contro ..." e via discorrendo.

In sintesi, il concetto semplice da applicare "fare squadra" ovvero quello forse più complesso, riferito alle economie di scala - cioè accorpamenti per meglio gestire le risorse e rendere inattaccabili alcuni presidi fondamentali per ogni luogo (porti, aeroporti, uffici direzionali) - non sembra entrare nelle menti dei protagonisti della res pubblica abruzzese.

A pensarla così, cioè come lo scrivente, è la celeberrima "penna gialla" (nel senso che è bionda) del giornalismo Under Majella, Lilli Mandara. Su facebook Lei, che conta, scrive. "La Snav tornerà ma con un catamarano più piccolo che non potrà imbarcare le auto, a causa del porto. Significa che in Croazia ci potranno andare solo i pescaresi. Ryanair taglia la Sardegna ma in compenso da Pescara si volerà a Bucarest! E mentre il turismo va a puttane, c'è chi si strappa i capelli perché Pescara perde il Tar o la Corte d'Appello. Il ritorno stupido dei campanili". Parole sacrosante che condividiamo e sottoscriviamo.

Allora, vogliamo darci una svegliata! Che bisogna smetterla di difendere uno stupido orticello che oggi non basta più per nessuno, men che meno per dare fiato alle bocce più fameliche (del potere).

Marco Beef