Il Palaeventi dei nostri sogni. Per tornare a credere nel futuro

Pescara. La proposta del consigliere Emilio Longhi: "Un Palaeventi nell'area Ex Cofa". Tutto sommato, una buona idea! Ma i soldi?

Il Palaeventi dei nostri sogni. Per tornare a credere nel futuro

L'IDEA DALFONSIANA DI MORENO. Era un suo vecchio pallino, tant'è che quando faceva l'assessore nella prima giunta D'Alfonso aveva lanciato l'idea (dalfonsiana, appunto) di un "Palarock". Ora l'ex consigliere comunale Moreno Di Pietrantonio è tornato sull'argomento. L'assist gli è stato fornito dalla proposta del Ncd di un restyling del Teatro D'Annunzio, che dovrebbe diventare una struttura (anche) al coperto.

MA CHI SE NE FREGA DEL TEATRO COPERTO! "Giusta la sottolineatura" di Moreno secondo il consigliere Emilio Longhi: ancor prima di ipotizzare una possibile copertura "su cui è giusto che la città discuta, valutandone l'opportunità tecnica e la compatibilità storica con il progetto originario", il D'Annunzio necessita di "un'importante manutenzione che ne permetta un utilizzo completo, ad esempio per quanto riguarda i locali al piano terra, oltre a restituire il decoro che merita".

LONGHI E IL PALAEVENTI. Longhi a questo punto si fa coraggio e rilancia: perchè non fare invece un Palaeventi, come aveva proposto a suo tempo Moreno, e per giunta lì dove sorge (ancora per poco) l'ex Cofa? Poi va beh, i soldi non saranno certo un problema...

"Altra ipotesi, molto suggestiva e probabilmente molto rispondente alle caratteristiche sociali e geografiche di un'area vasta come quella di Pescara, è quella del Palaeventi - scrive Longhi in una nota - La prossima demolizione dell'ex mercato ortofrutticolo, in questo senso, offre una enorme possibilità. Sul destino di quell'area presto dovrà partire un importante dibattito che non dovrà assolutamente rimanere chiuso entro i confini cittadini, ma è ipotizzabile che possa vedere la luce un Palaeventi, capace di attrarre spettacoli e spettatori in uno scenario già di per sé turistico e ben collegato. Ovviamente non si può prescindere dal coinvolgimento dei privati nella costruzione e nella gestione, ma porre il tema è iniziare il dibattito è necessario e quantomai opportuno".

Federico Di Sante