Il Comune ferma il cementificio

Non succedeva da oltre 50 anni. La famiglia Sacci, proprietaria dell'attività, dovrà delocalizzare l'impianto?

Il Comune ferma il cementificio

IL COMUNE FERMA IL CEMNTIFICIO. A volte passando con la macchina lungo l'Asse Attrezzato avevi l'impressione di essere a Springfield: la città dove vivono i personaggi dei Simpson. In effetti, l'enorme struttura di via Raiale, il cementificio, ha un profilo che non troppo si discosta dalla centrale nucleare di proprietà del famigerato sig. Burns. Ma c'è una novità, che gli ambientalisti pescaresi e non attendevano da tempo: esattamente da 50 anni. Il Comune di Pescara, sotto la guida dell'imprevedibile Luigi Albore Mascia, non ha rilasciato l'autorizzazione alla famiglia Sacci, proprietaria dell'impianto e di un'altro a Cagnano (Avezzano), per la prosecuzione dell'attività. Il motivo? La richiesta, oltre alla consueta autorizzazione, di poter bruciare nel colosso anche dei rifiuti cosiddetti "pericolosi". 

E LE POLVERI SOTTILI? Nel corso degli anni il tema delle polveri prodotte dal cementificio e che investono l'intera area metropolitana ha assunto toni sempre più polemici. I rischi per la salute sono stati evidenziati da studi scientifici: compreso quello dell'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). Si è chiesto da tempo di delocalizzare l'attività, che pure dà occupazione e lavoro a centinaia di famiglie. Ma ora è giunto il momento di cambiare - è proprio il caso di dirlo! - aria.

Marco Beffe