Il Caimano, l'alleato scomodo

Il Cavaliere, ora Camaleonte, contro la politica germanocentrica «lo spread è un imbroglio»

Il Caimano, l'alleato scomodo

BERLUSCONI L'ALLEATO SCOMODO DELLA SINISTRA RADICALE E DELLA LEGA. Se le recenti dichiarazioni di Berlusconi e di Alfano contro Monti e la sua politica, definita germanocentrica, le avesse pronunciate un Grillo o un Maroni o un Di Pietro o qualche altro esponente della sinistra, nessuno si sarebbe meravigliato più di tanto; ma dal momento che le critiche al governo dei professori, provengono dal partito, il PDL, che fino a ieri faceva parte della "strana maggioranza", che lo sosteneva, qualche interrogativo questo qualcuno può legittimamente porselo. Tra i primi ad interrogarsi sulla svolta a 360° del Signore di Arcore, paradossalmente dovrebbero essere i suoi  oppositori e coloro che si sono battuti per far cadere Monti  portatore di una politica lacrime e sangue e che ora se ritrovano l'ex Premier dalla loro parte non gradito ospite.

IL CAIMANO DIVENTA UN CAMALEONTE. Quando fece cadere il Premier Monti e fu accusato di essere la causa  dello spread a oltre 350 punti, lanciò un missile terra aria contro l'UE dichiarando "che lo spread è un imbroglio e un'invenzione": fu una dichiarazione così rivoluzionaria che nemmeno un esponente della sinistra estrema si sarebbe sognato di fare. Fatto sta che ha  fatto rizzare le antenne a chi si oppone a Monti ed alla sua politica di lacrime e sangue ritrovandosi il Caimano, o meglio il Camaleonte, concorrente elettorale e non più un antagonista. Il Cavaliere si è appropriato dei loro stessi temi antigovernativi e , c'è da giurarlo, non si farà scrupolo di utilizzarli nella campagna elettorale. Così tutti quelli che non sanno ancora per chi votare, saranno ancora più frastornati a sentire Berlusconi parlare la stessa lingua della sinistra estrema,  della Lega e dello stesso Grillo, ultimamente un pò in  disgrazia per le accuse di scarsa democrazia interna. Ripeterà le stesse critiche degli antigovernativi  non disdegnando sfumature marxiane al Premier dimissionario ritenuto di essere eterodiretto dalla finanza, dalle banche, dal FMI e dalla Bce. Sarà dura per loro spiegare agli italiani che il 6 volte candidato premier aveva come l'obiettivo di tutelarsi dal remoto pericolo della approvazione delle leggi anticorruzione e antieleggibilità, benchè queste siano state abbondantemente ridimensionate. Pericolo scongiurato dal momento che sono decadute per il niet di Berlusconi. Naturalmente la candidatura a Premier gli consentirà il vantaggio di dilatare i tempi dei processi che lo riguardano in modo da arrivare più facilmente alla loro prescrizione.

LE LODI A MONTI. I vertici dell'UE e la stampa internazionale vedono come il fumo negli occhi la candidatura di Berlusconi a Premier ed è per questo che le dichiarazioni ostili al Cavaliere e favorevoli a Monti, come quelle espresse dalla Merkel e da Hollande, si moltiplicano e  fanno indignare il Cavaliere che inviperito ha dichiarato che le reazioni di "alcuni politici europei e di alcuni quotidiani stranieri.....risultano offensive non tanto nei miei confronti personali quanto per la libertà di scelta degli italiani". Il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schultz ha rincarato la dose quando ha affermato che "Berlusconi è il contrario della stabilità". Casualmente Schultz è quello eurodeputato che Berlusconi qualche anno fa lo propose come Kapò in un film sui campi di concentramento. E' lecito pensare che Schultz, abbia sentito il sentimento della vendetta personale per l'offesa ricevuta prevalere sul protocollo che non prevede che il Presidente del Parlamento Europeo possa interferire nella politica interna di uno stato membro.

Clemente Manzo