Housework, D'Alfonso in aula

Nel mirino della procura i project financing dei cimiteri. Per Varone ci sono le tangenti frutto di "un disegno criminoso".

Housework, D'Alfonso in aula

HOUSEWORK - Riprende l’udienza sulle presunte tangenti al Comune di Pescara, amministrato dall’allora sindaco Luciano D’Alfonso. Nel mirino della Procura della Repubblica i project financing (finanza di progetto) per gli appalti dei cimiteri (Colle Madonna e San Silvestro) e quello dell’Area di risulta. Da capogiro le cifre: nel primo caso sono 18 i milioni di euro, mentre nell’altro la cifra è superiore ai 100 milioni.

L’APPALTO DEI CIMITERI - L’avvocato Ernesto Torino Rodriguez ha sentito la teste Floriana
D’Intino
, dirigente al servizio Appalti e Patrimonio presso il Comune di Pescara, sull’elaborato dallo Studio Mariani Menaldi & Associati di Firenze, consulente del Comune di Pescara. La D’Intino ha ricostruito la vicenda dell’affidamento dell’appalto dei cimiteri di Pescara, anche tramite le domande degli avvocati Giuliano Milia e Spagnuolo (difesa Dezio). “Gli appalti – spiega la dirigente del servizio Appalti e Patrimonio - erano procedure complesse che non avremmo potuto eseguire se non con la consulenza dello Studio Marianii”. E’ una delle parti più rognose dell’inchiesta, una procedura che per il pm Gennaro Varone è nata “in virtù di un accordo criminoso”: attori di questa idea l’ex sindaco D’Alfonso e gli imprenditori, imputati nel processo, Massimo e Angelo De Cesaris. Si parla anche della vicenda dell’appalto del bar del tribunale di Pescara, sottoposta a contingentamento. La teste prosegue nell’esame spiegando di “non essere mai stata chiamata da D’Alfonso né da Guido Dezio”. Il giudice Annamaria Di Carlo chiede alla
dirigente D’Intino quando e perché ha conosciuto l’avvocato Mariani. Viene, poi, sentita Rita Pagnottella, dipendente del Comune di Pescara.

TESTE IN CONFUSIONE, ESCE DALL’AULA – Durante l’esame Luciana Di Nino, dipendente del Comune di Pescara, Responsabile Servizio Gare presso l’ufficio Appalti e Patrimonio,
ha vissuto un momento di confusione, forse causato dallo stress. Si parlava delle procedura affidamento del servizio gas. “Il Comune di Pescara – ha detto la Di Nino - non aveva le risorse né la capacità per gestire la procedura di un appalto che non veniva assegnato da 60anni”. Il giudice Annamaria Di Carlo, infastidita dalle domande dei legali della difesa, ha preferito mandare la teste “a fare due passi, ma a rimanere nei paraggi”. Infatti, la teste poco dopo è rientrata in aula ed ha risposto alle domande dell’avvocato Quarta (difesa Di Biase)

I COMPENSI DELLO STUDIO FIORENTINO – L’Avvocato Pasquale Cristiano,  residente a Roma, socio dello Studio Mariani Menaldi & Associati, ha confermato al giudice Annamaria Di
Carlo che si sono occupati dell’appalto dei cimiteri. In aula, poi, sono state menzionate le determine con gli incarichi e i compensi per lo Studio Mariani Menaldi & Associati. Per il Pm Gennaro Varone “ci sono due compensi per la stessa incombenza”, mentre per il testimone
Cristiano non è così. “Erano per incarichi diversi”, ha ribadito durante l’udienza. Le cifre contestate dalla procura: una prima tranche da 35mila euro lorde e 135mila, lorde, per la seconda parte del project finacing. Il legale Ernesto Rodriguez ha domandato all’altra teste Miriam Del Pace,
ex collaboratrice dello studio di avvocati, per quali lavori sono intervenuti. “Ci siamo occupati dei cimiteri, del verde pubblico, dell’illuminazione e la riqualificazione di piazza Ostuni e Bologna”, ha spiegato la teste al giudice Di Carlo