Gli ultras del Diavolo sul vecchio Comunale: «Basta coi soliti noti»

Il futuro dello Stadio al centro della politica cittadina. Dai biancorossi l'idea della Cittadella dello Sport per rilanciarlo come luogo simbolo

Gli ultras del Diavolo sul vecchio Comunale: «Basta coi soliti noti»

LA DEMAGOGIA DEI SOLITI NOTI A CACCIA DEI VOTI DEGLI ULTRAS. "E’ doveroso da parte di chi ha sempre sostenuto la battaglia a difesa di un luogo storico dello sport e della collettività cittadina, quale il vecchio e glorioso Stadio Comunale di Teramo, partecipare alla discussione che si è aperta dopo la presentazione, da parte di questa amministrazione, del progetto di un presunto recupero di quell’area". Comincia così il lungo comunicato stampa inviato dagli ultras della Curva Est del Teramo che, a pochi mesi dal voto, irrompono sulle imminenti elezioni comunali e su quello che sarà il destino del Comunale

Qualche anno fa i ragazzi della Curva Est raccolsero 5000 firme per impedire l'abbattimento del vecchio Comunale. "Tutti sappiamo come si concluse quella triste storia - sottolineano - legata al progetto di abbattimento del Comunale al posto del nuovo teatro, difesa strenuamente dai “nostri” politicanti, sbugiardati poi dall’operato di una prefettura estranea alla vicenda, che fece finalmente emergere la reale portata dell’apparato speculativo celato dietro l’intervento"

Secondo gli ultras, infatti, quell'impianto sportivo, se rimesso a nuovo, diventerebbe "il vero fiore all’occhiello del centro storico; si proporrebbe nuovamente come fulcro dell’attività sportiva in una città che, da sempre, ha fame di impianti e centri d’aggregazione; permetterebbe alla società che questa città storicamente rappresenta in ambito sportivo, la Teramo Calcio 1913, di tornare finalmente a casa, se non per la prima squadra, almeno per quanto riguarda le proprie fondamenta: settore giovanile, sede sociale e magari, perché no, spazi ricreativi a disposizione dei giovani ed un museo che raccolga cent’anni di gloriosa storia biancorossa".

Per tale ragione (ri)propongono dunque una vera e propria “Cittadella dello Sport”. Sarà la volta buona?

Redazione Independent