«Giulianova non è Londra»

Il sindaco non approva la fisionomia di un immobile progettato. Chiesto il rilascio del permesso di costruire

«Giulianova non è Londra»

EDILIZIA, IL SINDACO: «PROGETTO INCOMPATIBILE»Transitando per via Cesare Battisti, una traversa di via Gramsci, a poca distanza dal Belvedere, il sindaco Francesco Mastromauro nota il rendering di un edificio che si intende realizzare con destinazione uffici, negozi e residenze, il palazzo “Antonio Gramsci”, e non trattiene la sua disapprovazione. «Con tutto il rispetto per il progettista, che mi dicono molto noto ed apprezzato addirittura in ambito nazionale - ha dichiarato il sindaco - purtuttavia mi sembra che la fisionomia del nuovo edificio, ultramoderno, faccia a pugni con il contesto in cui è inserito, caratterizzato da preesistenze tardo ottocentesche e di primo Novecento». D'altronde la zona in cui si colloca è quella dell'espansione urbana extramuraria avutasi a partire dagli anni settanta-ottanta dell'Ottocento; fuori, quindi, dell'antico perimetro quattrocentesco, ma comunque entro un'area che si connota per la presenza di edifici con uno stile omogeneo, e comunque con una loro connotazione prtecisa.

GIULIANOVA NON E' LONDRA? Sulla questione il sindaco Mastromauro ha ribadito alcuni concetti 'fondamentali' di architettura ed urbanistica. «So bene – ha proseguito – che per molti non è temerario inserire emergenze ultramoderne all'interno di aree con tessuti edilizi antichi, modificando così la città consolidata e portando di conseguenza nuove funzioni all'interno di edifici storici. Una coesistenza che, per citare un esempio molto noto, si ravvisa nell'ambasciata olandese di via Michele Mercati a Roma, con interventi che hanno interessato un villino neo-rinascimentale risalente al 1929. O più ancora nella City di Londra. Ma Giulianova non è Londra, né Barcellona, ed io credo che il progetto debba essere rivisto». Per questo è stato chiesto l'intervento del dirigente Maria Angela Mastropietro in ordine al permesso di costruire.

reda inde