Ferrhotel, Teodoressa al veleno contro Zagat: "E' tutto merito mio"

L'ex assessore al Patrimonio ripercorre l'iter che ha portato a firmare l'intesa per la riqualificazione della struttura di Pescara centro: "Chi non semina raccoglie i frutti degli altri"

Ferrhotel, Teodoressa al veleno contro Zagat: "E' tutto merito mio"

IL VELENO NELLA CODA. Ebbene, sì. Com'era prevedibile, almeno due dei tre assessori appena defenestrati dal sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, stanno facendo sentire la propria voce, vogliosi di dire la loro in merito a questa vicenda. Insomma, non ci stanno a subire passivamente una decisione "politica" che, di fatto, li ha esclusi da Palazzo di Città. E così, dopo Sandra Santavenere e papà Gianni Teodoro, ora è toccato alla figlia Veronica, ex assessore al patrimonio, attaccare Zagat e mettere i puntini sulle "i". La "Teodoressa" è intervenuta dopo aver "appreso con soddisfazione" che il primo cittadino ha firmato il protocollo d’intesa per la riqualificazione dell'ex Ferrhotel di Corso Vittorio Emanuele. "Tutto merito mio", è ciò che in sostanza afferma Veronica.

"Devo evidenziare - scrive la Teodoro in una nota - il percorso che ha portato alla firma di questo protocollo, per la cui approvazione ho lavorato e mi sono fortemente interessata quale Assessore al Patrimonio del Comune di Pescara".

L'ex assessore riferisce di aver iniziato a lavorare "a questo progetto diversi mesi fa, quando è stata colta la possibilità di partecipare a un bando nazionale per ottenere un finanziamento statale di circa 5,3 milioni di euro per destinarlo alla ristrutturazione dell'immobile, strategico per la città di Pescara. Ho lavorato, di concerto con i funzionari del settore patrimonio, alla stesura della delibera, che ho firmato e sottoposto alla approvazione del Consiglio comunale".

È grazie all’approvazione di questa delibera, "contenente lo schema di accordo di programma tra il Comune di Pescara, l’ADSU e la Regione Abruzzo", che "è stato possibile sottoscrivere quel protocollo d’intesa - rimarca la Teodoro - ed è proprio per questo che mi sento soddisfatta e orgogliosa per il lavoro svolto con impegno e serietà. Un lavoro che permetterà, spero il più presto possibile, di riqualificare quella parte strategica di città al fine di dare una risposta sempre più forte e concreta al mondo giovanile e, in particolar modo, a quello universitario. Per questo chi oggi raccoglie il frutto di quel protocollo sa bene che è frutto della semina altrui".

Insomma, Veronica è seccata e non fa nulla per nasconderlo. Atteggiamento più che comprensibile, specie se si ricorda lo scetticismo che due anni fa accompagnò la sua nomina ad assessore e che la Teodoro ha cercato, con i fatti, di trasformare in un giudizio positivo nei propri confronti, con l'obiettivo di dimostrare di essere una persona volenterosa, politicamente capace, e non una semplice figlia di papà.

Tim Ballow