FEDERTURISMO: NO ALLA TASSA

Non piace l'idea dei sindaci per un'imposta di soggiorno perchè danneggerebbe l'offerta turistica abruzzese

FEDERTURISMO: NO ALLA TASSA

L'AQUILA - Il Presidente di Federturismo Abruzzo Dario Colecchi ha espresso la torale contrarietà all’applicazione della tassa di soggiorno proposta (o meglio riproposta) dai sindaci della costa teramana. Un’imposta di cui si sta parlando spesso e che comporterebbe un ulteriore danno all’imprenditoria turistica, soprattutto nell’attuale congiuntura economica. “Si tratta di una tassa che - spiega il presidente Colecchi - grava fortemente sull’offerta turistica e contrasta con l'assoluta necessità di recupero di competitività di un settore che rappresenta più del 10 % del PIL nazionale, e che nella nostra Regione ha un’incidenza pari al 15% considerando il valore aggiunto dell’indotto. Se poi a questo si aggiunge una Legge Finanziaria che non prevede alcuna risorsa a favore del settore e uno svantaggio fiscale rilevante rispetto ai paesi concorrenti, che è una costante da anni, la situazione risulta ancora più grave". Le idee di Federturismo Abruzzo, ivece, intendono preservare il carattere che contraddistingue il turismo abruzzese: l’ospitalità, rinomata ed apprezzata a livello nazionale ed internazionale. "In ogni caso – continua Colecchi – pur di mantenere un sistema di offerta turistica più appetibile e competitivo e, soprattutto, pur di non applicare un’imposta che “infastidisce” il turista e che contrasta con lo spirito dell’accoglienza abruzzese, gli albergatori sarebbero disposti a non applicare l’imposta ai clienti e ad autotassarsi per devolvere quanto dovuto ai Comuni".

LA PROPOSTA DI FEDERTURISMO - Applicazione della tassa di soggiorno per i comuni turistici secondo criteri univoci, senza costi aggiuntivi per i clienti e che abbia come obiettivo unico per i Comuni turistici contribuire con i proventi della tassa e con la contribuzione aggiuntiva prevista dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122 alle azioni di marketing e alla promozione dei Sistemi Territoriali Organizzati in linea con il Triennale della Regione Abruzzo, evitando la frammentazione delle competenze e l'assenza di coordinamento tra gli enti preposti alla promozione turistica che finora ha prodotto sprechi, confusione  dei messaggi, duplicazioni. "Il periodo d’applicazione dell’imposta - sottolinea Colecchi – dovrà riguardare 4 settimane, le settimane che fanno i numeri delle presenze turistiche abruzzesi, in modo da non intaccare le offerte fortemente concorrenziali dei periodi di
bassa/media stagione. Nello specifico per le aree montane il periodo d’applicazione dell’imposta riguarderà due settimane del mese di dicembre (la settimana di Natale e quella di Capodanno) e due settimane del mese di agosto (II˚ e III˚  settimana), per le località marine, invece, quattro settimane del mese di agosto. L’imposta dovrà avere il valore di un euro e dovrà essere applicata a partire dai 18 anni".