“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Emergenza scolastica a Teramo. Opposizione inferocita
Domani c’è il consiglio comunale straordinario per la vicenda del sequestro del Liceo Classico ed il Convitto che enormi disagi sta provocando alla popolazione scolastica
Domani, 13 novembre 2024, si svolgerà il consiglio comunale straordinario a Teramo per affrontare la situazione dell’emergenza scolastica venutasi a creare all’indomani del sequestro per motivi di sicurezza del Liceo Classico ‘Melchiorre Delfico’ ed il Convitto Nazionale. All’attenzione della principale assemblea pubblica teramana verranno discussi gli enormi disagi procurati da questa situazione a centinaia di famiglie, insegnanti e personale scolastico oltre che le attività messe in piedi o quelle che verranno cantierizzate per risolvere i problemi di sicurezza del patrimonio di edilizia scolastica del territorio.
A chiedere il consiglio e specifiche repliche all’amministrazione guidata dal sindaco Giangiudo D’Alberto sono stati i consiglieri di opposizione Carlo Antonetti, Laura Angeloni, Niki Bartolini, Luca Corona, Mario Cozzi, Alessandro Di Berardino, Alessio Di Egidio, Franco Fracassa, Maria Cristina Marroni, Caterina Provvisiero, Berardo Rabbuffo, Pasquale Tiberii.
Nel frattempo i genitori hanno scritto una lettera al sindaco ed al presidente della provincia e che di seguito pubblichiamo in formato integrale:
Oggetto: Comunicato genitori dei ragazzi convittori del Convitto Nazionale “Melchiorre Delfico” di Teramo
Con la presente, i genitori degli studenti convittori e convittrici frequentanti le scuole superiori del convitto Melchiorre Delfico di Teramo rappresentano alle istituzioni quanto segue.
In ragione di quanto accaduto in data 3 ottobre 2024, alle ore 15:00, e precisamente con il sequestro dell’intero edificio con conseguente chiusura del convitto e delle relative scuole dentro la struttura, intere famiglie di studenti e convittori, hanno subito un grave disagio con ulteriore difficoltà rappresentata dalla totale incertezza sul futuro scolastico dei propri figli in relazione alla mancanza di proposte attuabili fino ad oggi manifestate dagli organi competenti.
Molti genitori di ragazzi convittori hanno optato per il trasferimento dei propri figli, stante il trauma che gli stessi hanno subito; noi invece abbiamo scelto di restare dando sostegno alla città di Teramo, ponendoci a fianco alle istituzioni scolastiche al fine di ottenere un risultato che permetta ai nostri ragazzi di continuare con il proprio percorso di studi e di non dover subire ancora spostamenti che determinerebbero un’ulteriore destabilizzazione degli stessi minori.
Ricordiamo che il Convitto nazionale è un’istituzione presente nella città di Teramo da ben 90 anni e che ha svolto nel corso degli anni non solo la funzione di ospitalità per i tanti ragazzi provenienti da sedi distanti ma anche quella, ben più importante, di guida nello sviluppo della personalità dei convittori. Tutto il personale educativo ha coccolato in questi ultimi anni i nostri ragazzi che si sono sentiti a casa, in famiglia, pur avendo i genitori distanti. Non da meno, essi rappresentano una grande risorsa per la vita sociale ed economica della città.
Altra peculiarità della presenza del Convitto è la possibilità di attivare indirizzi sperimentali, come il Liceo classico europeo; Teramo negli anni ‘90 è stata una delle prime nove sedi in Italia ad istituire questo indirizzo che oggi è diventato una eccellenza di questa città, a cui si aggiungono il Coreutico e il Musicale; indirizzi ricchi di esperienze e stimoli culturali che Teramo e poche altre città italiane hanno l’onore di poter vantare.
Ad oggi però, ad un mese dal sequestro del Delfico, ci troviamo a dover fare i conti con soluzioni non ottimali per il proseguimento della vita convittuale dei nostri ragazzi.
Pur ringraziando le istituzioni per aver dato risposte celeri con la sistemazione dei convittori all’Hotel Gran Sasso, che ha permesso ai nostri ragazzi di rientrare a Teramo e seguire le lezioni pomeridiane, riteniamo che tale soluzione non possa essere definitiva in quanto non dotata di spazi idonei per lo svolgimento delle varie attività, siano esse di natura didattica o di natura personale.
Noi genitori chiediamo che venga trovata una soluzione post emergenziale che possa minimizzare i disagi subiti da noi e dai nostri figli, con l’individuazione di un edificio non decentrato dotato di spazi adeguati, come avevano al Delfico, con luoghi dedicati allo studio e luoghi dedicati alla socializzazione, tali da giustificare la retta richiesta per la permanenza al convitto.
Non è pensabile che le famiglie continuino a sostenere interamente la retta se non vengono garantiti gli spazi e i servizi necessari di cui godevano al Delfico.
E oltre al trauma per i nostri figli che si sono dovuti adattare a nuovi spazi, dove a malapena riescono a convivere, noi famiglie ci troviamo anche a pagare le spese del trasporto scolastico; davvero inaccettabile che le istituzioni non si facciano carico di questo ulteriore disagio che ricade interamente su di noi, già provati da quanto successo.Chiediamo pertanto a tutte le istituzioni di farsi carico di questo ulteriore onere che grava sulle famiglie e sui convittori stessi, impegnandosi nel pagamento della quota dell’abbonamento urbano per il trasporto, sollevando in tal modo le famiglie da un ulteriore disagio che in un prossimo futuro potrebbe far allontanare i ragazzi da Teramo portando, di fatto, alla chiusura di una istituzione storica di questa città.
Fiduciosi in un positivo riscontro.
I genitori degli studenti convittori fuorisede delle scuole superiori della città di Teramo.