Ecomafie: strage silenziosa

Morti e malati di cancro, aborti spontanei e malformazioni. Uno scandalo in provincia di Chieti, ma lo Stato non c'è

Ecomafie: strage silenziosa

CANCRO, ABORTI; MALFORMAZIONI E BIMBI PREMATURI  - Che cosa sta succedendo alla salute dei cittadini della Provincia di Chieti? Centinaia di morti e malati di cancro, aborti, malformazioni bimbi nati prematuri tra i comuni di Tollo, Miglianico, Ripa Teatina e Francavilla al Mare, mentre lo Stato è latitante, la magistratura archivia i reati per prescrizione e le ecomafie ringraziano. Ce lo racconta uno studio del giornalista freelance italiano, Gianni Lanes, e pubblicato sul blog Nuovo Senso Civico, con un inchiesta che mette i brividi. L'accusa ovviamente è rivolta a tutti coloro che permettono di scaricare, rifiuti pericolosi e tossici, un pò ovunque, senza considerare i pericoli sulla salute dei cittadini. Dopo lo scempio di Bussi, la discarica più grande d'Europa, ecco che l'Abruzzo torna protagonista in senso negativo. 

LA FORNACE DELLA MORTE - Nell'inchiesta il giornalista ha pubblicato alcuni nomi delle persone decedute, in età giovane, a causa di tumori letali, evidenziandone i collegamenti con gli sversamenti di tonnellate di rifiuti pericolosi, dentro una fornace abbandonata a Tollo, vicino al torrente La Verna. "Gianluca Edmondo a 37 anni è deceduto a causa di un tumore fulminante al cervello. Diego T., 42 primavere di Tollo si è sottoposto a biopsia ed ha scoperto di avere un linfoma Hodgkin. Ad Alessandro D. T.,32 anni, nativo di Miglianico è toccato un linfoma non Hodgkin", questi sono solo alcuni dei casi citati da Lanes nella sua inchiesta. "Luciano - ha scrito Lanes - è un ecologista che vive a Miglianico: 4 mila e passa anime nel chietino. Ha scoperto che in una fornace accanto al torrente Venna - nell´agro del centro abitato di Tollo - sono state occultate svariate tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti da mezza Europa e dalla realtà industriale dell´Italia settentrionale. Grazie anche alle certificazioni fasulle di laboratori della Toscana. Spiccano gli scarti della Bayer Germania) e delle Industrie Chimiche di Saragozza(Spagna). Anche gli industriali italiani - i casi più eclatanti: Eural"

VELENI NEL SUOLO E NELLE ACQUE - Come per Bussi, anche in questa zona le analisi dell'Arta (Agenzia regionale per la tutela dell´Ambiente), confermate da due laboratori privati, non lasciano spazio alle interpretazioni. Suolo ed acque sono contaminati da metalli pesanti, quali cromo esavalente, rame, piombo, manganese, nichel, cadmio, zinco, alluminio, ammoniaca, composti organici aromatici, arsenico. Come se non bastasse l'inquinamento del suolo, anche a decine di metri, si è propagato anche al torrente Dentalo, il fiume Foro ed il mare Adriatico. Le conseguenze sulla salute dei cittadini, non soltanto di quei luoghi, sono sotto gli occhi di tutti. Il passaparola tra i cittadini sta diventando allarme e si cercano le cause prorpio dentro quel pozzo di veleni, utilizzato come discarica dalle industrie chimiche di tutta Italia, assoldate dalla criminalità specializzata nel traffico di rifiuti illeciti.

Il (sub) direttore