Due politici in convergenze parallele

Uno scienziato di Chicago ed un filosofo di Washington, entrambi italo-americani, durante una conversazione sulla politica italiana, si sono chiesti all'unisono: sono Salvini e di Maio un ossimoro?

Due politici in convergenze parallele

DUE POLITICI IN CONVERGENZE PARALLELE. Uno scienziato di Chicago ed un filosofo di Washington, entrambi italo-americani, durante una conversazione riguardante la politica italiana, si sono chiesti all'unisono: sono Salvini e di Maio un ossimoro? Perbacco, un soggetto nuovo,certamente non trattato finora. Per prima cosa spieghiamo (spremendo i ricordi scolastici ormai lontani) che cosa si intende per ossimoro. Trattasi di una figura retorica che consiste nell'accostamento di due termini di senso contrario o comunque in forte antitesi tra loro. Qualche esempio: "silenzio assordante". "Lucida follia". "Convergenze parallele". O il Petrarca "O viva morte". Chiaro finora, mi sembra. Allora possiamo rispondere alla domanda dei due scienziati itallo-americani? Per cominciare sono stati proprio loro ad ammettere che l'attuale governo gialloverde cadra' dopo le elezioni europee del 2019. Per molti osservatori la caduta del governo dipendera' molto dagli interessi di Salvini, che potra' restare con il M5s o tornare al governo con tutto il centrodestra. Di Maio si regge sulla flat tax e sul reddito di cittadinanza, che il vicepresidente assicura avranno successo. Ma sia per Salvini che per Di Maio (fratelli-coltelli per molti) lo show quasi quotidiano e solo uno strumento di campagna elettorale. Se sono veramente fatti loro e' un discorso secondario. Quanto durera, dunque, questo governo Frankestein (come l'hanno definito su alcuni quotidiani italiani)? Per resistere nel tempo, siamo chiari, Salvini dovrebbe mollare con gli sbarchi dei migranti, Di Maio dovrebbe chiudere in cassaforte le sue costosissime proposte per il flat tax e reddito di cittadinanza. A questo punto si potrebbe anche dire che le convergenze parallele dei due era soltanto lo spunto per arrivare al potere. Ora che ci sono, vengono fuori le sostanziali differenze politiche. Arrivare al potere insieme ma poi affrontare apertamente le grandi differenze. Succede cosi' quando a quel fatidico potere giungono in due, praticamente come la notte e il giorno. Poi c'e' il partito di Renzi verso una ricostruita sinistra (alla quale arrivera' l'appoggio, francamente  indecente, di Berlusconi) una volta che Renzi creera' un suo partito alla Macron. Per concludere, ora la Lega e' forte, i sondaggi sono chiari. Difficile che il trend si inverta a breve. Insomma vale il paragone con ossimoro per la  attuale politica italiana?

Benny Manocchia