Del Corvo non si dimette

Inchiesta appalti "sospetti" in Provincia. Rifondazione: «Il Presidente si dimetta insieme al suo direttore»

Del Corvo non si dimette

INCHIESTA APPALTI. DEL CORVO NON SI DIMETTE. «L’inchiesta sull’amministrazione provinciale aquilana offre uno spaccato assai emblematico dei valori e dei metodi di gestione della cosa pubblica del berlusconismo nostrano». Lo dice una nota del consigliere regionale di rifondazione comunista Maurizio Acerbo replicando alle dichiarazioni del Presidente Antonio Del Corvo. «Politicamente non vedo un peso da questa vicenda», aveva infatti detto il numero uno della Provincia dell'Aquila subito dopo la notizia degli arresti a seguito dell'inchiesta della Procura di L'Aquila su appalti sospetti. Ma per Acerbo «il direttore arrestato è stato nominato da Del Corvo e viene dall'amministrazione comunale di Celano. Quindi si tratta di uomo di fiducia sia del Presidente Del Corvo che del senatore-sindaco-coordinatore regionale del PDL abruzzese Filippo Piccone». Dunque «non si tratta di un usciere ma di un personaggio chiave del gruppo di potere targato PDL nella Marsica». Parole forti che certamente saranno oggetto di replica da parte dei sopracitati politici del Popolo delle Libertà.


ACERBO: «A PROSTUTUTE CON L'AUTO BLU».esponente di Rifondazione è un fiume in piena. «In qualsiasi paese europeo per non parlare degli Stati Uniti - dice - un direttore che va a prostitute con l’auto blu pagata dai cittadini andrebbe a casa con la velocità di un missile. Basterebbe questa sola accusa per determinare l’immediata rimozione. Del Corvo non può cavarsela così a buon mercato quando è arcinoto che la sostituzione del precedente direttore e la nomina di Specchio è stata per lui una priorità assoluta. Dall’inchiesta pare emergere anche un quadro di fortissima vicinanza con il direttore regionale ing. Pierluigi Caputi su cui va fatta chiarezza. Considerato che Caputi ha in mano tutto ciò che ha a che fare con i lavori pubblici nella nostra regione». Intanto prosegue il lavoro dei magistrati della procura di L'Aquila poichè, quello di oggi, è soltanto uno dei filoni d'inchiesta sui lavori post-sisma.

Redazione Independent