“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
De Cecco. Abusi (ri)confermati
La Corte d'Appello (L'Aquila) conferma la sentenza di primo grado ed ordina demolizioni alle "Paillottes"
PAILLOTTES, ABUSI (RI)CONFERMATI - La Corte d'Appello de L'Aquila ha confermato la sentenza di primo grado che ha condannato un anno fa Filippo Antonio De Cecco e il direttore dei lavori Nicola Di Mascio per abusi edilizi su demanio marittimo. Il tribunale ha pronunciato la condanna ad 11 mesi e l’ammenda di 39.000 euro per De Cecco, mentre sono 6 mesi e 24.000 euro di ammenda per il direttore dei lavori Nicola Di Mascio. Inoltre nel provvedimento c'è anche l'ordine di ripristino della situazione antecedente agli abusi: cioè la demolizione immediata delle irregolarità. Il processo è stato seguito per le parti civili dall’avvocato Salvatore Acerbo ed Alessandra Torelli. Per la difesa di De Cecco un pool di professionisti: dal prof. Amodio e l’avv. Rossi ( De Cecco), dall’avv. Goffredo Tatozzi e l’avv. Giulio Cerceo ( Nicola Di Mascio). Ora la palla passerà alla Corte di Cassazione per il Terzo ed ultimo grado di giudizio.
L'ACCUSA: ABUSO EDILIZIO - Per gli inquirenti la struttura di Piazzale Le Laudi, a Pescara, sarebbe stata ampliata in maniera irregolare: cioè sfruttando al massimo i permessi rilasciati per effettuare manutenzioni. In particolare la zona d’ingresso che sarebbe stata ottenuta attraverso la copertura di tutta la superficie pavimentata e la chiusura con pannelli fonoassorbenti, rivestiti in tronchetti di legno. Poi, laa zona destinata al ristorante "Il Granchio" e l’ampliamento della veranda e una zona costituita dalla piattaforma verso il mare. Il tutto per un’ampliamento complessivo di circa 300 mq.
Redazione Independent




