Cultura. Dacia Maraini lascia il Festival di Gioia Vecchio

La scrittrice residente in Abruzzo lamenta mancanza fondi. Pezzopane: «L'Aquila sarà capitale della Cultura con te»

Cultura. Dacia Maraini lascia il Festival di Gioia Vecchio

CHIACCHIERE, CHIACCHIERE, CHIACCHIERE. Apprendendo questa triste vicenda, ci sono tornate in mente le tante chiacchiere (perchè, scusateci, non riusciamo proprio a definirle in altra maniera) dei politici e dei tromboni di professione che anni fa, alla notizia dell'arrivo di Dacia Maraini nella nostra regione in qualità di "cittadina residente", si erano sperticati in una serie di elogi senza fine. Troppo facile, però, rallegrarsi perchè la celebre scrittrice aveva scelto di vivere in Abruzzo e poi ignorarla nelle sue - validissime - iniziative.

I SOLITI TAGLI. "Tagli sempre più drastici e istituzioni assenti": con queste parole, infatti, Dacia Maraini ha annunciato di non poter più andare avanti con la direzione del Festival del Teatro di Gioia Vecchio, da lei fortemente voluto. Insomma, quelle stesse istituzioni che - appunto a parole - si erano letteralmente "gasate" per la presenza di un simile personaggio di cultura nella terra dei parchi, al momento di sostenere la cultura di cui sopra si sono elegantemente dileguate. Complimenti.

STEFANIA DONNA SOLIDALE. In tutto questo discorso, c'è da dire che ogni volta che una donna è in difficoltà, la senatrice Pezzopane non si tira mai indietro. Anche stavolta "Stefy" non ha fatto eccezione. Ieri, in risposta al grido d'aiuto lanciato dalla Maraini, la parlamentare del Pd, che è anche presidente del Comitato promotore per L'Aquila capitale della cultura europea 2019, ha inviato una lettera aperta all'autrice di "Passi Affrettati", dicendole: "Non mollare". L'Aquila, ha ricordato la Pezzopane, "si candida a Capitale della Cultura. E a candidarsi deve essere anche il magnifico Festival ideato da te". Solidarietà femminile. Almeno quella, a differenza delle istituzioni, c'è.

Marco Sette