Carcere. Rosci rischia la vita

L'indignado teramano in sciopero della fame dallo scorso 22 maggio. Protesta per i diritti dei detenuti

Carcere. Rosci rischia la vita

DRAMMA CARCERI. ROSCI PROSEGUE LA PROTESTA E RISCHIA LA VITA. Davide Rosci ancora in sciopero della fame. L'indignado teramano, condannato dal tribunale di Roma per gli scontri dell'ottobre 2011, ha perso sei chili dall'inizio della protesta, cominciata lo scorso 22 maggio, per denunciare il dramma del sovraffolamento dei detenuti nelle carceri italiane. «Poco fa - ha spiegato il consigliere Maurizio Acerbo - ho sentito al telefono la compagna di Davide Rosci che oggi gli ha fatto visita nel carcere di Viterbo. Davide sta portando avanti da giorni lo sciopero della fame e il fisico comincia a risentirne. Ha perso 6 chili di peso dall'inizio di questa forma di lotta nonviolenta. Lo sciopero della fame è volto non solo a denunciare la situazione delle carceri ma anche a rivendicare almeno il riavvicinamento a Teramo. Il papà di davide è gravemente ammalato e non ha la possibilità di recarsi a Viterbo per fare visita al figlioDovrebbe bastare questa elementare considerazione - sostiene l'esponente di Rc - a spingere il DAP a rispondere positivamente alla richiesta di trasferimento di un detenuto condannato in primo grado sulla base di una norma del codice fascista solo in quanto fotografato nei luoghi degli scontri in una manifestazione a cui partecipavano centinaia di migliaia di persone». Del caso di Davide Rosci se ne dovrebbero occupere i parlamentari abruzzesi recandosi presso il carcere di Viterbo a verificare le condizioni di salute di Rosci e portare avanti ogni iniziativa utile nei confronti delle autorità competenti.

Redazione Independent