Bruciati 400 ettari d'Abruzzo: ma cosa si nasconde dietro il fuoco?

Spesso c'è la mano dell'uomo che spera in speculazioni edilizie o per rendere quelle aree più ricche di proprietà nutritive

Bruciati 400 ettari d'Abruzzo: ma cosa si nasconde dietro il fuoco?

BUCIATI 400 ETTARI D'ABRUZZO: MA COSA SI NASCONDE DIETRO IL FUOCO? Il bilancio di questo fine estate, almeno dal punto di vista degli incendi, è pesante: oltre 400 ettari di vegetazione, in parte di specie pregiate, distrutti in Abruzzo per incendi. 80 in fumo nel Parco della Majella; almeno 150 di pineta nell'entroterra di Vasto; altri cento nel Pescarese. Ad aggravare la situazione il vento caldo delle ultime ore e le alte temperature che stanno mettendo a dura prova le forze di Vigili del Fuoco, Forestale e Protezione Civile. Le Ffiamme sono sotto controllo a Palombaro, nei boschi del Parco Majella e nel Pescarese. La scorsa settimana erano divampate anche lungo la costa dei trabocchi e nell'area di Punta Penna a Vasto. Ma cosa si nasconde dietro il fuoco? Spesso c'è la mano dell'uomo che spera di trarre profitto per speculazioni edilizie o per l'allevamento del bestiame. Nel primo caso è molto più difficile perchè ci sono leggi severissime che tutelano le aree bruciate e che vietano il permesso di costruire ma bisognerebbe tenere alta la soglia di attenzione, specie nella zona del costituendo parco della Costa Teatina che non è stato ancora perimetrato. Nel secondo, invece, sono appunto gli allevatori che cercano col fuoco di procurare erba fresca e nutriente per i loro animali (pecore, mucche, etc). Insomma le ragioni sono varie e spesso, come detto, di natura illecita. L'unica buona notizie è che dal fuoco la Natura riesce sempre a rinascere più rigogliosa, anche se questo processo richiede del tempo.

Redazione Independent